Al banco libri Piero straccia Massimo e Walter
Il motivo è che a Roma, per questa seconda assemblea nazionale dei segretari di sezione della Quercia, sono arrivate molte più persone di quante ne erano attese. Si parla di oltre 3.000 partecipanti. Quasi mille in più di quanti ne erano attesi. E il colpo d'occhio è impressionante. Nel Palafiera non c'è un posto libero. Tutti qui per dire la loro e testimoniare la propria solidarietà ai vertici del partito colpiti dalle «spregevoli accuse» del centrodestra e di Silvio Berlusconi. Uno dopo l'altro i segretari che si sono iscritti a parlare salgono sul palco. Il leit motive è sempre lo stesso, noi non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno, men che meno dal Cavaliere. Poco prima che Fabio Mussi prenda la parola c'è il primo fuori programma. I «compagni» della sezione aeroportuali da qualche giorno impegnati in un sit in a Fiumicino chiedono di poter parlare. Davide Donghia si avvicina al microfono visibilmente emozionato. Parla dei motivi della protesta, in ballo ci sono posti di lavoro e il rilancio della compagnia. La platea lo applaude. Finito l'intervento Donghia si avvicina a D'Alema e Fassino ma, forse per l'emozione, forse per la tensione accumulata in questi giorni, sviene. Il presidente e il segretario della Quercia cercano un primo soccorso, arriva un medico, sono momenti convulsi. Mussi ritarda l'inizio della sua relazione in attesa di notizie sulla salute del «compagno». Donghia si riprende e la platea lo sostiene con un caloroso applauso. Per tutta la giornata sarà lui uno degli eroi della giornata. Nelle stanze del Palafiera tutti lo fermano, si complimentano con lui, esprimono solidarietà ai compagni impegnati in «un'importante protesta». Per il resto questa «assemblea fiume» dei segretari di sezione (inizio ore 9.30 fine ore 17.00 senza interruzioni) somiglia tanto ad una piccola festa dell'Unità. Nell'androne del Palazzo sono allestiti nell'ordine: uno stand della libreria Rinascita (di cui la Quercia detiene la proprietà), un banchetto con i gadget del partito, un altro banchetto dove vengono raccolte le firme per il referendum costituzionale di giugno, gli stand della campagna «Coloriamo l'africa di speranza» e dell'associazione italiana donne per lo sviluppo (Aidos). Ci sono anche due salette isolate. Una, la sala CCCCCC (?), ospita le presentazioni dei servizi a disposizione delle sezioni per lo svolgimento della campagna elettorale. Si va dal sito web della sezione all'invio di sms fino alla più «normale» attività di gestione delle campagne di raccolta fondi. Le presentazioni, della durata di 10 minuti, vengono ripetute tre volte nel corso della giornata. Più in là, invece, è stato allestito una sorta di piccolo studio televisivo per la web tv che trasmette in diretta sul sito del partito. Qualcuno passa, butta dentro un occhio e poi commenta amaramente con un inconfondibile accento romagnolo: «Siamo come Berlusconi». Ma la vera «battaglia politica» si gioca in libreria. Su un espositore unico spiccano i libri del segretario Fassino (Per passione), del presidente D'Alema (A Mosca l'ultima volta), Senza Patricio di Walter Veltroni e l'impegnativo dal Pci al socialismo europeo scritto da Giorgio Napolitano. La classifica dei più venduti vede nettamente in testa Fassino (che però è anche il libro con più copie disponibili), seguito da D'Alema e Veltroni a notevole distanza. Romano Prodi e sua moglie Flavia vendono solo una copia del loro Insieme mentre il «cattivo» Travaglio resta a bocca asciutta con Inciucio (libro estremamente critico con la sinistra scritto a quattro mani con Peter Gomez) mentre fa il tutto esaurito con Berluscomiche. Tutto esaurito anche per Sabina Guzzanti e il suo W Zapatero (accoppiata libro dvd). Tra una fila (lunghissima) per prendere un caffè e una sigaretta fumata rigorosamente all'esterno della stru