CON LA richiesta al Parlamento di una nuova deliberazione sulla legge sull'inappellabilità delle sentenze ...
Il presidente, nel luglio 1999, ha anche rinviato al governo due decreti legislativi che ha subito apportato le opportune modifiche accogliendo le osservazioni del Capo dello Stato. In tutto, però, è stato uno solo il rinvio che ha riguardato i governi di centrosinistra (per la precisione quello presiduto da Giuliano Amato). Tutti gli altri, invece, hanno riguardato l'esecutivo Berlusconi. Addirittura nel biennio 2002-2003 si è preceduto a due rinvii ogni dodici mesi. 2 dicembre 2000. La legge «Norme in materia di organizzazione personale sanitario» contraddiceva il carattere pubblicistico della contrattazione collettiva nel settore. 29 marzo 2002. il presidente rinvia il Decreto Legge per fronteggiare l'emergenza «mucca pazza» («Disposizioni urgenti per superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura»). Il decreto prevedeva la proroga di un termine già scaduto. 5 novembre 2002. La legge che dettava «Disposizioni in materia di incompatibilità dei consiglieri regionali» riguardava materia riservata alla legislazione regionale. 10 aprile 2003: La legge sugli «Interventi in materia di qualità della regolazione, riassetto normativo e codificazione. Legge di semplificazione 2001», non rispettava l'obbligo di quantificare le maggiori spese a carico dell'erario e di indicare, di conseguenza, i capitoli di spesa nel bilancio dello Stato. 15 dicembre 2003. Il presidente della Repubblica chiede una nuova deliberazione sulla legge Gasparri («Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della Rai - Radiotelevisione italiana Spa, nonchè delega al Governo per l'emanazione del testo unico della Radiotelevisione»). Fra le motivazioni: il contrasto con una sentenza della Corte Costituzionale; la mancata indicazione di termini temporali e di sanzioni da applicare in caso di inosservanza della legge stessa; il richiamo a un decreto legge dichiarato incostituzionale. 16 dicembre 2004. Legge di riforma dell'ordinamento giudiziario («Delega al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, per il decentramento del Ministero della giustizia, per la modifica della disciplina concernente il Consiglio di presidenza della Corte dei conti e il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, nonché per l'emanazione di un testo unico»). Il Quirinale paventava nella sostanza che la riforma mettesse a repentaglio l'autonomia della magistratura.