«Montato un caso inesistente»
Così, non appena si diffondono le prime indiscrezioni sugli interrogatori di Antoine Bernheim e Tarak Ben Ammar, Piero Fassino parte all'attaco del premier. «Si è avuta l'ulteriore dimostrazione - ha detto il segretario della Quercia commentando le notizie provenienti da Roma - che il presidente del Consiglio e la destra hanno montato un caso». «Il presidente del Consiglio - ha continuato - è come quella persona che decide di buttarsi in una piscina dal quinto piano e non controlla se c'è l'acqua. In questo caso l'acqua non c'era ed è facile prevedere cosa succede». Fassino ha osservato che: «Il famoso testimone che Berlusconi ha addotto a prova delle sue dichiarazioni ha detto che in nessun modo e mai è stato detto che i Ds o qualunque altro esponente politico abbia fatto pressioni su Barnheim per indurlo a comportamenti che favorissero l'Unipol». «Il famoso annuncio a Porta a Porta che Berlusconi sapeva delle cose era una colossale bufala - ha concluso - tanto è vero che quando è andato dai magistrati si è premurato lui stesso di dire che le cose non avevano rilievo penale perché era preoccupato di imbarcarsi in una avventura. Ha citato un testimone che conferma che in realtà il presidente del Consiglio ha montato artificiosamente e strumentalmente un caso inesistente. Naturalmente quando si fanno queste cose, esse si ritorcono contro chi le fa».