Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Meocci a Berti «Stop ai politici»

default_image

  • a
  • a
  • a

Nel mirino ieri soprattutto l'intervento del premier a Isoradio dopo che era stato a Unomattina. A dar fuoco alle polveri per primo è stato l'Usigrai. «Ventiquattro minuti ad Isoradio, canale di pubblica utilità: chi ha avuto un trattamento identico a quello riservato a Silvio Berlusconi, ospite di Riccardo Berti?» Immediato l'intervento del direttore generale della Rai Alfredo Meocci che ha avuto un colloquio con Berti al quale ha chiesto di «procedere ad un riequilibrio informativo di Isoradio ospitando il leader dello schieramento di centro sinistra, con le stesse modalità che hanno caratterizzato l'intervista al premier. Ha poi invitato Berti a sospendere la partecipazione di politici a Isoradio anche per la natura stessa della emittente e della sua specifica missione editoriale». Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli in una nota ha sottolineato che «fatto salvo il rapido ripristino della par condicio, Isoradio è un canale con specifici compiti di servizio che escludono autonome produzioni politiche. Inoltre, gli interventi telefonici imprevisti nel corso delle trasmissioni sono da considerarsi evento assolutamente eccezionale; altrimenti diventerebbe impossibile qualunque programmazione e si vanificherebbe qualunque regola». A sollecitare l'intervento di petruccioli è stato anche il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Paolo Gentiloni. «È irrituale e bizzarra la partecipazione di politici in situazioni come Isoradio. È una partecipazione che non avrà un grande seguito e non sposterà certo l'equilibrio del voto - ha detto Gentiloni - ma non si può accettare la presenza di politici per i prossimi dieci giorni, prima del periodo di par condicio elettorale, in programmi come le previsioni meteo». Attacchi e battute ironiche dalla sinistra. Il deputato della Margherita Enzo Bianco avverte: ora manca solo Radio Maria. E il presidente dei senatori Ds aggiunge: «Berlusconi? Più lui parla, meglio è per noi. Quindi, lasciamolo parlare...».

Dai blog