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La Cina avrà Vespa con gli occhi a mandorla

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Un Porta a porta cinese infatti potrebbe decollare presto a Pechino e sarà frutto dell'accordo tra la Rai e la Tv pubblica cinese. Ma il contratto comprenderà molto altro: tre ore di programmi italiani a settimana sulla tv pubblica cinese, per un totale di 156 ore in un anno, con la possibilità di tre interruzioni pubblicitarie ogni volta che potranno raggiungere una platea di 340 milioni di famiglie, circa 1 miliardo di persone. Per siglare questi i termini dell'accordo di durata annuale tra la Rai e la tv pubblica cinese, che sarà firmato a Pechino sono già partiti i consiglieri d'amministrazione Rai Carlo Rognoni e Giuliano Urbani. Lo scambio, che rientra nelle iniziative di «Italia in Cina 2006», vedrà anche nascere in Italia un canale in digitale terrestre tutto cinese, CCTv9, con programmi d'informazione però in lingua inglese, che andrà nel secondo Multiplex Rai, quello che già ospita anche Sat 2000. I programmi italiani che verranno trasmessi in Cina saranno in lingua originale e poi tradotti o più realisticamente sottotitolati, e con le interruzioni pubblicitarie tutte italiane, serviranno a far conoscere il made in Italy ad una così sterminata platea. L'accordo prevede uno scambio anche sulla raccolta pubblicitaria: quella dei programmi italiani sul canale cinese sarà gestita dagli italiani e gli introiti, sotto i 3,5 milioni di euro, andranno alla Rai per il 70% e al 30% alla Cina. Situazione invertita per CCTv9 in Italia, mentre sopra la cifra dei 3,5 milioni di euro si passerà al 50% a testa. «È una grande possibilità per l'Italia creativa - commenta il consigliere Rai Carlo Rognoni - e rientra in un contesto importante come quello dell'anno di Italia in Cina 2006, che nasce su iniziativa del presidente della Repubblica Ciampi, e che si inaugura il 19 gennaio».

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