Bernheim parla con i pm e fa il nome di Fazio
Il presidente di Generali ascoltato sulla vicenda Unipol assieme all'imprenditore Ben Ammar
Erano loro le «fonti» da cui il premier aveva appreso degli incontri conviviali tra esponenti dell'Unione e lo stesso Bernheim. Incontri che erano avvenuti proprio nel periodo in cui Unipol stava avviando l'opa ai danni di Bnl di cui Generali detiene l'8,7%. Niente di penalmente rilevante, solo una serie di curiose coincidenze. Così ieri i pm hanno voluto sentire proprio le «fonti» di Berlusconi. Il primo a presentarsi in procura è stato proprio il presidente di Generali che, all'uscita, non ha rilasciato dichiarazioni. Da quanto si apprende, però, Bernheim avrebbe raccontato ai magistrati il suo incontro con Antonio Fazio. In quella sede Fazio avrebbe prospettato, sottoforma di una sorta di «moral suasion» l'opportunità che il gruppo assicurativo non cedesse quote azionarie di Bnl al Banco di Bilbao concorrente di Unipol nella scalata a Bnl. Per il resto i vertici di Generali (è stato sentito anche l'ad Giovanni Perissinotto), avrebbero confermato ai pm i contatti «conviviali» avuti con Romano Prodi, Francesco Rutelli, Massimo D'Alema e Walter Veltroni ribadendo, tuttavia, che non sarebbero state fatte pressioni sulla vicenda di eventuali cessioni di quote azionarie di Bnl a Unipol. Proprio questo elemento sarebbe alla base dell'intenzione dei magistrati di non sentire, allo stato, come testimoni, questi esponenti politici a carico dei quali non vi sarebbe nulla di penalmente rilevante. La procura, al contrario, starebbe invece valutando la posizione di Antonio Fazio. Un ruolo, quello di Fazio, che è stato confermato anche dall'imprenditore Tarak Ben Ammar che ha confermato anche il suo incontro, assieme a Bernheim, con il presidente del Consiglio. Un incontro che sarebbe avvennuto il 15 giugno dello scorso anno. Ma in quell'occasione, ha spiegato Ben Ammar, non si parlò di pressioni sulle Generali per la cessione delle sue quote di Bnl alla Unipol dell'allora presidente Giovanni Consorte. «Sia io, sia il presidente delle Generali Antoine Bernheim - ha spiegato Ben Ammar in una conferenza stampa - non abbiamo mai detto a Berlusconi che esponenti politici, di sinistra o di destra, abbiano fatto loro delle pressioni». Una circostanza, ha precisato l'imprenditore franco-tunisino, in linea con le stesse dichiarazioni del premier: «È tutto vero quello che ha detto Berlusconi confermo in assoluto, del resto lo stesso presidente del Consiglio italiano non ha mai parlato di pressioni, ma di "incontri conviviali"». Ben Ammar ha poi dichiarato che il 15 giugno 2005 lui e Bernheim si recarono da Berlusconi poichè il presidente delle Generali voleva conoscere la posizione del Governo sulla questione delle scalate. In quell'occasione, ha aggiunto Ben Ammar, Bernheim «disse a Berlusconi che aveva già visto Massimo D'Alema, che un paio di mesi prima aveva incontrato Romano Prodi e che avrebbe incontrato anche Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Tutti incontri separati».