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Udc e Lega affondano la nuova par condicio

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Affonda per volontà politica di Udc e Lega, intenzionate a non seguire Forza Italia sulla strada della modifica di una legge così delicata alla vigilia dello scioglimento delle Camere e della ripartizione, da parte della commissione di Vigilanza Rai, dei tempi a disposizione. Già ieri mattina, si erano levate le richieste dell'opposizione, con Alfonso Pecoraro Scanio e il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio; il ministro Enrico La Loggia, invece, aveva criticato le riserve espresse dall'Udc sulla riforma proposta da Forza Italia: «La legge elettorale è cambiata, ora c'è una legge proporzionale ed è assolutamente ragionevole una correzione conseguente della par condicio». Poco dopo la conferenza dei capigruppo sanzionava il ritiro dell'emendamento forzista per due ragioni: l'annunciata scelta «barricadiera» delle opposizioni, che minacciavano di rendere difficile il percorso dei decreti ancora in via di approvazione; e il sostanziale no che era venuto da Udc e Lega. «Vi do una bella notizia - ha detto ai giornalisti il capogruppo dei Ds Gavino Angius - la maggioranza ha, per l'esattezza FI, ritirato l'emendamento sulla par condicio». «Ritirerò l'emendamento se non c'è l'accordo nella maggioranza. È chiaro che non lascio un emendamento che va verso la bocciatura», ha aggiunto subito Malan.

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