Prodi-Berlusconi, le regole Gentiloni scatenano la polemica in Vigilanza
La personalità del conduttore, le scenografie, i servizi filmati, le scalette, gli applausi in studio. Tutti elementi che caratterizzano giustamente la maggior parte dei programmi d'approfondimento della Rai ma che è meglio mettere da parte in vista dell'attesissimo faccia a faccia tra i leader di coalizione Romano Prodi e Silvio Berlusconi. A pensarla così è Paolo Gentiloni, presidente della commissione di Vigilanza, che ieri ha presentato a San Macuto la «bozza di regolamento» in vista delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile. Un documento per regolamentare la comunicazione politica e l'informazione Rai in campagna elettorale che la Vigilanza dovrà approvare entro il 29 gennaio. Le novità sostanziali riguardano l'articolo 10 - relativo alle «Conferenze-dibattito dei capi delle coalizioni di liste collegate» - e l'articolo 11 sull'informazione. La bozza, in particolare, prevede che «la Rai predispone e trasmette, nelle ultime quattro settimane precedenti il voto, una serie di conferenze-dibattito cui partecipano in contraddittorio (e in diretta, ndr) capi designati dalle coalizioni». Ciascuno di questi duelli dovrà durare «circa un'ora e quindici minuti» e sarà trasmesso «tra le 21 e le 22,30 su Rai Uno». Al duello prenderanno parte «quattro giornalisti non appartenenti alla Rai» sorteggiati tra l'elenco di sei quotidiani. L'arbitro dell'incontro, invece, sarà «un giornalista dei Servizi parlamentari Rai che non può porre domande e che deve garantire il rigoroso rispetto dei tempi». Insomma, per Gentiloni dovrebbe essere proprio Anna La Rosa la prescelta come conduttrice. Prodi e Berlusconi (e gli altri eventuali leader di coalizione), secondo un ordine sorteggiato, svolgeranno «una dichiarazione introduttiva di durata non superiore ai cinque minuti». La prima mossa, dunque, il presidente della Vigilanza l'ha fatta. Ora bisognerà attendere gli emendamenti dei gruppi parlamentari prima dell'approvazione finale che potrebbe avvenire già mercoledì 25 gennaio. «L'Udc è assolutamente contraria alla proposta avanzata da Paolo Gentiloni», ha detto Pippo Gianni al termine dell'ufficio politico del partito. «Vorrei ricordare a Gentiloni - ha aggiunto - che la CDL ha tre punte, tutte di diamante, non ce n'è una sola. Pertanto - ha concluso - non è possibile avere confronti bilaterali. Sul nostro no non c'è alcuna possibilità di ritornarci sopra». Dello stesso parere il reponsabile informazione di An e capogruppo in Commissione di Vigilanza Alessio Butti, mentre Giorgio Lainati di Forza Italia ammette che «il testo proposto dal Presidente della commissione di vigilanza Rai Gentiloni non risolve la più grave anomalia della Rai. Infatti non offre sufficienti garanzie di controllo rispetto alle continue violazioni della legge sulla par condicio e degli atti di indirizzo della Commissione operata in questi mesi da Raitre».