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Ai cespugli della Quercia non piacciono i gruppi unici

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E tremano soprattutto a via Nazionale dove le minoranze interne alla Quercia hanno già alzato la voce. L'obiettivo, dicono al Botteghino, è quello di rinviare qualsiasi decisione sul partito democratico a data da destinarsi. Poi chi vivrà vedrà. E se il coordinatore della segreteria Ds Vannino Chiti sembra conscio del fatto che non si farà partito democratico senza un accordo unitario all'interno della Quercia (al punto che ipotizza la nascita del nuovo soggetto non prima delle Europpe del 2009), il leader del correntone Ds Fabio Mussi attacca. Mussi contesta innanzitutto la formula del supervetice «tra Prodi, Fassino, Rutelli (e pochi altri ammessi)» ai quali ricorda che «lo scioglimento di un partito per formarne un altro comporta comunque un congresso». Parole rivolte soprattutto al suo segretario Piero Fassino al quale fa presente che «l'ultima riunione della Direzione del partito non ha deciso affatto una accelerazione verso il partito democratico, anzi non se ne è fatto proprio cenno sul documento finale approvato, non ultima condizione del voto unanime». Il secondo punto contestato da Mussi è quello della formazione dei gruppi unici tra Ds e Margherita. «Se proprio il 29 gennaio si volessero formare in questa legislatura gruppi unici - spiega - è probabile che ciò avvenga a legislatura già sciolta». Proprio per questo, continua il leader del correntone, è bene ricordare che «i partiti, anche a maggioranza, possono ben assumere orientamenti politici per il futuro, ma non possono essere i deputati di questa legislatura a prendere impegni formali per quelli della prossima: lo dice la Costituzione e i regolamenti parlamentari». Insomma, per Mussi è ora che l'Unione cominci a parlare «di lavoro, Stato sociale, reddito delle famiglie e delle persone, pace, libertà civili etc. Magari delle grandi manifestazione su 194 e Pacs di Milano e Roma, o della durissima battaglia in corso per il contratto dei metalmeccanici. Mancano 82 giorni al voto». E al j'accuse di Mussi si unisce anche quello di Fulvia Bandoli, della mozione ecologista della Quercia, che giudica «bizzarra» l'idea di costituire i gruppi unici dell'Ulivo nel giorno dello scioglimento delle Camere. «Quel che dovremmo fare - per l'esponente dei Ds - è iniziare il confronto con i cittadini sul programma dell'Unione, perché la campagna elettorale è già aperta». E a via Nazionale c'è già chi si chiede quanto reggeranno i paletti fissati da Prodi.

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