«Con aggressioni e veleni cercano di nascondere il fallimento»
Da Palermo per la conferenza programmatica del partito, il segretario dei Ds Piero Fassino ribatte punto su punto alle dichiarazioni di Berlusconi. La tesi di Fassino è che con la «campagna di aggressione con cui il premier mira a colpire non solo i Ds ma l'intera coalizione, la destra sta tentando di occultare il suo fallimento». Poi Fassino punta l'indice sottolineando che il centrodestra «vuole anche nascondere che nel centrosinistra non c'è nessun uomo indagato mentre lo stesso non si può dire dei rappresentanti della Cdl. Insomma, la destra sta tentando di mettere in campo una delegittimazione, in questo modo è a rischio la tenuta democratica del nostro Paese». Poi, Fassino ricordando l'affaire Telekom Serbia, ha detto: «Berlusconi dovrebbe trarre qualche lezione su fatti già avvenuti in passato come la campagna di intossicazione su Telekom Serbia, che poi si ritorse contro chi l'ha fatta». Da qui l'invito: «È necessario fermarsi, da questo palco rinnovo ancora una volta l'appello, anche a noi stessi. Noi dobbiamo compiere ulteriori passi per evitare di cadere da un precipizio». E ancora sulle polemiche Unipol ha ribadito: «Quanto più i magistrati saranno lasciati liberi, tanto più i risultati saranno utili e proficui». E avverte: «Se non fosse raccolto il nostro appello noi facciamo sapere che chi cerca la rissa resterà solo. Noi da oggi intendiamo parlare agli italiani dei loro problemi». Fassino insiste sul fallimento del governo Berlusconi. «C'è una bella differenza tra confezionare uno spot e governare un paese di 56 milioni di abitanti. Il problema di Berlusconi in questi cinque anni è stato proprio questo». Il segretario Ds ha attaccato anche il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, che «con la sua politica ha devastato la scuola». «La destra non è stata in grado in tutti questi anni di esprimere un progetto». Fassino torna a bocciare anche il ponte di Messina: «non è un problema ideologico, ma in un rapporto tra costi e benefici l'opera non regge. È un ponte, niente di più, costa troppo per essere solo un ponte». Critico ancora sul modo in cui il centrodestra ha affrontato in questi anni la lotta alla mafia. «Negli ultimi cinque anni il centrodestra ha abbassato il tasso di legalità del paese, e questo si può farlo in vari modi, ad esempio facendo finta che la mafia non c'è o facendo leggi ad personam». Il segretario Ds ha quindi lanciato un amo a Raffaele Lombardo perchè si collochi nel centrosinistra. «Del resto, le istanze autonomiste portate avanti dal suo movimento sono state ignorate dalla Cdl. Anche l'ultima finanziaria - ha aggiunto - non ha preso in considerazione la fiscalità di vantaggio per il Sud, chiesta da Lombardo». Fassino ha anche affrontato il tema della costituzione del partito democratico rispondendo a una domanda sulle sollecitazioni di Romano Prodi. «L'Ulivo in questi dieci anni è passato per tappe che lo hanno visto crescere: è un pezzo di cammino sulla strada che porta al partito democratico». «Adesso abbiamo davanti le elezioni del 9 aprile - ha aggiunto Fassino - nelle quali presenteremo la lista dell'Ulivo alla Camera, dopo i successi alle Regionali e alle Europee. Si è creato un consenso forte - ha concluso - che consentirà l'accelerazione del percorso verso il partito democratico».