Cicchitto: «An è un alleato importante»

Non è vero che il premier recandosi in Procura ha accantonato una campagna elettorale fatta sui contenuti». Il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto, mentre continua lo smarcamento di Lega e Udc che criticano la strategia di insistere sul caso Unipol, cerca di smorzare la polemica. Ma come ai è rimasto solo Fini a difendere Berlusconi mentre la Lega e l'Udc hanno preso le distanze? «Con An si è consolidato un rapporto di lealtà molto importante. Con la Lega c'è sempre un problema perchè sono battitori liberi. Quanto all'Udc c'è un dissenso di metodo». Casini ha accusato il premier di fare dell'avanspettacolo. I problemi ci sono eccome. «L'Udc ha interpretato questa campagna elettorale, in cui c'è una coalizione che va confermata, come una campagna puramente proporzionale del tutti contri tutti e invece non è così. L'Udc non può attaccare Berlusconi perchè vuole che si faccia chiarezza. Si può essere d'accordo o no se andare in Procura ma c'è stata una sfida lanciata dai Ds che hanno chiesto esplicitamente al premier di andare dal magistrato. Pensiamo invece a cosa sarebbe successo se Berlusconi non fosse andato in Procura. Sarebbe iniziato il solito tormentone della sinistra sul tasso di illegalità». Berlusconi ha accusato gli alleati di non averlo mai difeso tutte le volte che veniva attaccato dalla sinistra o dalla magistratura. Il Cavaliere è di nuovo solo contro tutti? «Non parlerei di isolamento solo per il fatto che alcuni alleati hanno espresso differenti valutazioni su una questione. È già successo in passato ma poi ha vinto la compattezza della coalizione. È vero che sono emerse delle differenziazioni ma solo negli ultimi due anni e comunque è prevalso il rapporto di lealtà». Non c'è il rischio che spostando l'attenzione sul fronte giudiziario si perdano di vista i problemi reali? Che ne è stato del programma elettorale? «La campagna elettorale è sia sui contenuti sia sulla vicenda Unipol anche perchè non siamo stati noi a porre al centro di tutto la questione del coinvolgimento dei Ds nella scalata alla Bnl. Anzi sono stati proprio ambienti della Margherita e soprattutto Rutelli e Parisi a sollevare la questione morale. FI e Berlusconi non soffrono patemi di giustizialismo. Non è venuta meno la nostra battaglia garantista che abbiamo dimostrato anche insieme all'Udc dichiarandoci favorevoli all'ambistia. Anzi vorrei che qualcuno si ponesse la domanda come mai ci sono due pesi e due misure nel trattamento di Fiorani e Consorte malgrado i reati siano comuni compresa l'associazione a dilinquere. E come mai nonostante il rischio di inquinamento delle prove sia visibile, Consorte è libero e Fiorani in galera? Nessuno solleva questo problema di disparità di trattamento e non vorrei che Fiorani è in prigione non per paura che fugga ma finchè non dice quello che si vuole e Consorte è fuori perchè si ha paura di quello che potrebbe dire». La vicenda Unipol sta giovando in chiave elettorale alla Cdl? «C'è una sinistra in grave difficoltà che avendo lanciato anche a Udc e An una sfida sulla questione morale ora si trova allo scoperto perchè ha lasciato il retroterra tradizionale e storico e si è avventurata su un terreno che le crea grandi problemi. Prima c'era la sinistra di classe ora quella finanziaria. I Ds hanno cavalcato varie operazioni finanziarie a cominciare dall'opa su Telecom fino alla scalata dell'Unipol. Visto che un grande specialista in operazioni di Borsa e un grande calzolaio hanno manifestato solidarietà con la sinistra e contrapposizione a Berlusconi potremmo suggerire a D'Alema e Fassino di rifare il quadro del Quarto Stato di Volpeda e mettere al posto dell'operaio, De Benedetti e Della Valle».