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Unipol prepara le controdeduzioni e rinuncia a un nuovo assalto

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Ieri non c'è stato infatti alcun incontro tra il reggente di Palazzo Koch e Pier Luigi Stefanini, presidente di Unipol. Ma alla quasi scontata bocciatura di via Nazionale non seguirà l'esame di una possibile nuova offerta di Unipol su via Veneto. Lo ha escluso in modo netto il presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, ma l'orientamento in tal senso sarebbe emerso tra molti amministratori della compagnia subito dopo l'addio di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. «Per quanto ci riguarda il progetto legato all'Opa su Bnl potrà essere considerato definitivamente archiviato soltanto nel momento in cui arriverà un «no» ufficiale ad eventuali controdeduzioni di Unipol», afferma Poletti che sul futuro di Unipol nel settore bancario conferma una linea di liquidità: «Immagino che Unipol, al di là dell'Opa sull'istituto di via Veneto, sia ancora intenzionata a crescere sul mercato bancario e assicurativo». Le poche chances di portare avanti un'offerta rivisitata e corretta trovano origine nel fatto che il tutto richiederebbe tempi rapidi e conoscenze tecniche venute meno. «Si tratta di un'operazione complicata — spiega una fonte qualificata della compagnia di via Stalingrado — e il management precedente era esso stesso garanzia per le banche straniere che hanno deciso di finanziare l'operazione. Al di là del fatto che Bankitalia avrebbe potuto rilevare subito i problemi che ha sollevato ora, esiste adesso un realistico elemento critico di valutazione: ovvero che Unipol è stata decapitata ed esiste un evidente deficit dell'attuale management, la cui nomina resta un fatto positivo, nel portare avanti un'operazione così delicata e complicata anche per i numerosi contatti personali su cui si è fondata l'offerta appena respinta». Per tutte queste ragioni le banche straniere partner di Unipol, cioè Deutsche Bank, Nomura e Csfb, sono contrarie a nuove operazioni condotte da Bologna, posizione ribadita ieri nel corso di una riunione ieri con i vertici delle Coop. A questo punto la strada che Unipol seguirà dipenderà molto dalle strategie di fondo della compagnia, attendendo nel caso le eventuali offerte che potrebbero arrivare da Madrid. Secondo il quotidiano La Razon, che cita fonti vicine al gruppo basco, il Bbva si muoverà questa volta con calma e circospezione in attesa di un gesto di apertura da parte di Bankitalia che «restituisca credibilità al vertice dell'istituzione». Per questo, sarà inevitabile che il secondo gruppo bancario iberico «cerchi l'alleanza coi nemici di Unipol».

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