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A Perugia doppio interrogatorio per Consorte

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il silenzio, con i giornalisti, dell'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte, e del suo vice, anche lui «ex», Ivano Sacchetti, hanno segnato la lunga giornata di interrogatori alla procura di Perugia per uno dei filoni di indagine legati al tentativo di scalata alla Bnl da parte di Unipol. I magistrati del capoluogo umbro sono infatti titolari degli accertamenti sulla presunta fuga di notizie che ci sarebbe stata nelle prime fasi dell'indagine condotta nella capitale. L'ipotesi accusatoria è che Toro possa aver rivelato al presidente del tribunale di sorveglianza di Milano, Francesco Castellano, informazioni riservate che poi quest'ultimo avrebbe riferito a Consorte. In particolare, su uno degli esposti presentati dal Banco di Bilbao, concorrente di Unipol nella scalata a Bnl. Particolari, quelli sull'indagine romana, ai quali si fa riferimento in alcune telefonate, intercettate nel luglio scorso, tra Castellano e Consorte e tra quest'ultimo e Sacchetti. Notizie riservate, secondo i pm di Perugia, mentre Castellano e Toro hanno sempre sostenuto che erano già state pubblicate sui giornali. Ieri il primo a essere sentito, in mattinata, è stato Consorte, rimasto per circa quattro ore davanti al procuratore Nicola Miriano. L'ex presidente di Unipol è entrato e uscito dagli uffici giudiziari a bordo di un'auto fatta parcheggiare direttamente nel garage interno al palazzo. All'uscita bocche cucite anche da parte del suo difensore, avvocato Emilio Ricci. Intorno alle 15 è arrivato Toro, accompagnato dall'avvocato Carlo Federico Grosso. Col volto disteso, il magistrato romano ha lasciato la procura intorno alle 18. Ha risposto con un «sì» e un sorriso alla domanda se si sentisse più sereno. L'avvocato Grosso ha annunciato di aver depositato una memoria ma di non poterne rivelare il contenuto. «Abbiamo indicato con molta precisione - ha detto il legale - le date di tutti gli atti e tutti gli organi di stampa che avevano parlato della vicenda, in modo da far emergere che Toro non può aver svelato alcun segreto d'ufficio. Confidiamo che l'interrogatorio, con l'aggiunta della memoria, possa chiarire definitivamente la posizione del procuratore aggiunto di Roma». Mentre l'interrogatorio di Toro si stava concludendo, pochi minuti prima delle 18, alla procura di Perugia è arrivato a sorpresa Sacchetti che è stato sentito come persona informata dei fatti. Poco dopo è arrivato nuovamente Consorte. I magistrati perugini si sarebbero soffermati con entrambi su aspetti della conversazione telefonica tra Castellano e Consorte. Particolari sui quali in mattinata l'ex presidente di Unipol avrebbe avuto alcuni vuoti di memoria. Aspetti poi precisati nel nuovo interrogatorio in serata. Per il resto Consorte avrebbe ribadito di avere avuto da Castellano informazioni già note perché pubblicate sui giornali.

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