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«I Ds mentono. So cose su Unipol che dirò ai magistrati»

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Particolari di cui sarebbe a conoscenza il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ieri lo ha detto nel corso della trasmissione «Porta a Porta» di Bruno Vespa. «I ds mentono», ha attaccato il premier. I leader della Quercia, ha aggiunto, «non si sono fermati al tifo ma hanno avuto incontri affinchè alcuni detentori di azioni Bnl le vendessero a Unipol. Io ne ho una conoscenza ulteriore». Non solo. «Sto pensando di riportare ai magistrati quanto so su cosa è accaduto in merito all'affare Unipol - ha detto Berlusconi - circa gli incontri di cui sono a conoscenza per convincere alcuni soci BNL a cedere le loro quote». Fausto Bertinotti lo ha invitato ad andare dal giudice a riferirne. Invito subito accolto. Berlusconi ha sottolineato che non è «negativo sul sistema delle cooperative. Ci sono oltre 50 mila coop in Italia e molte ancora rispettano quei concetti di mutualismo e di reciproco aiuto per cui sono partite. Ma ci sono una serie di cooperative che si sono molto politicizzate, che hanno usato questa loro vicinanza a certe forze politiche per avere appalti, per intervenire sul mercato senza seguire le regole del mercato perchè esenti dalla tassazione sugli utili. E questi utili sono in gran parte, attraverso il sostentamento di personale eccetera, andati a favore di una certa forza politica». «Questa ha ritenuto -prosegue il premier- che per potenziare il suo sistema finanziario e di potere occorresse addirittura dopo il Monte dei Paschi di Siena, di acquisire anche una delle principale banche italiane, cioè la Banca nazionale del Lavoro. Con i leader di questa forza politica che hanno fatto il tifo, ma hanno anche partecipato a questo tentativo di acquisizione della Bnl». Immediata la replica dei Ds. «Berlusconi la smetta di infamare i Ds. Se ha delle cose da dire ai magistrati non si trattenga negli studi di Porta a Porta e corra in Procura, possibilmente senza passare prima dal giornale di famiglia» afferma una nota della Direzione nazionale dei Ds. «Anzi, se come dice sa delle cose - prosegue la nota - perchè dai magistrati non è già andato? Forse perchè è più comodo usare la televisione per minacce e allusioni ricattatorie contro l'opposizione? In ogni caso noi non abbiamo nulla da temere».

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