«Spero in una campagna elettorale non influenzata dalla magistratura»
È l'auspicio del ledere di An Gianfranco Fini che ieri è è stato ospite di Enrico Mentana alla trasmissione Matrix su Canale 5. «LA magistratura ha il diritto di indagare — ha siegato — ma l'esperienza ci ha insegnato che tante decisioni in passato hanno avuto una conseguenza politica e che altre ancora erano del tutto destituite di fondamento. Comunque mi auguro che la campagna elettorale non sia influenzata dalle decisioni della magistratura». E a proposito di campagna elettorale Fini ha nuovamente chiarito che, se la Cdl vincerà le elezioni, il premier lo farà chi avrà più voti. «A Palazzo Chigi ci andrà chi fa più gol», ha risposto a Mentana. Giocare con tre punte, ha sottolineato Fini «vuol dire fare di tutto perchè vinca la squadra. Il presidente del Consiglio sarà quello che raccoglie più voti. È la logica e naturale conseguenza della legge proporzionale che ho accettato ma non ho voluto». Secondo Fini «non c'è una competizione tra Berlusconi, Fini e Casini, il "contro" è Prodi e il centrosinistra. E sono convinto che il centrodestra possa vincere le elezioni. Sento una certa crescita nell'aria, incontro gente che mi dice che voterà il centrodestra e voterà me». Il leader di An è poi intervenuto sulla decisione di ritirare i nostri soldati dall'Iraq. «Nel corso del 2006 stabiliremo un calendario per il ritiro delle truppe. Già da ora stiamo riportando a casa un certo numero di soldati», ha sottolineato il titolare della Farnesina, precisando che «operiamo in un'area come Nassiriya, dove le condizioni di sicurezza sono garantite al 95%». «Il terrorismo che opera in Iraq — ha aggiunto Fini — ha un obiettivo preciso: scatenare la guerra civile». Fini è tornato anche sulle polemiche scatenate dal caso Unipol, una vicenda, ha commentato, che dimostra «che il bene non è tutto da una parte» né il male tutto dall'altra. «La sinistra si è illusa di rappresentare il bene, mi auguro che ora la smetta di considerarsi superiore. Sappiamo tutti che in tantissime circostanze il dirigente della tal cooperativa aveva in tasca la tessera del Pci». Infine rispondendo a una domanda di Mentana su alcune dichiarazioni di Massimo D'Alema, Fini ha detto che «la sinistra italiana non può arrogarsi il diritto di rappresentare i poveri e gli sfruttati perché è attenta a operazioni di mercato e alta finanza. Non serve autocritica ma una visione onesta della realtà».