Romano Prodi (stavolta) arriva in soccorso
Un tentativo strumentale e destinato al fallimento. Così il leader dell Unione Romano Prodi, anche lui impegnato a portare in primo piano gli strani giochi dell'avversario di centrodestra e spingere negli abissi quelli imbarazzanti dei Ds. «Le parole di Fassino - prosegue Prodi - esprimono infatti quella tensione etica e morale che attraversa tutte le forze dell Unione impegnate nella ricerca di modalità di espressione e regole di comportamento in grado di realizzare il rinnovamento della politica oggi necessario e non più rinviabile dopo cinque anni di governo della Cdl. La maggioranza del partito è con Fassino. E gli occhi sono puntati alla direzione di mercoledì dalla quale Fassino sembra di uscire con una soluzione unitaria. Nonostante le perplessità espresse dal "Correntone" dopo il forum su L'Unita di Massimo D'Alema. I coordinatori della Quercia delle regioni più rosse come Emilia Romagna e Toscana non hanno dubbi. Fassino ha ragione e fa bene a reagire. La Cdl attacca solo per «tentare di coprire agli occhi dell'opinione pubblica la sua disfatta» e per tentare di «rimettere in gioco Berlusconi». Ma anche da Piemonte e Lombardia arriva consenso e «condivisione». Da parte del "Correntone" invece silenzio. L'altro ieri il vicepresidente della Camera Fabio Mussi, dopo l'intervista di D'Alema all'Unità, era sembrato tutt'altro che conciliante. È possibile, come si augurano quasi tutti i coordinatori regionali della Quercia del Centro-Nord Italia, che alla fine dalla direzione di mercoledì si esca parlando una lingua comune. «Mi auguro che la direzione dei Ds del prossimo 11 gennaio - dichiara Lanfranco Turci - sia in grado di trovare la via per portare il partito fuori dall'attuale situazione di difficoltà». Voce fuori dal coro quella di Giorgio Mele della sinistra dei Ds. Secondo lui infatti nell'intervista di Fassino vi è «una difesa stretta ancora insufficiente a comprendere gli errori politici che stanno creando apprensioni e difficoltà al nostro partito e al centrosinistra e che hanno prodotto sconcerto nel nostro mondo». Quindi, non vedendo alcuna «differenza sostanziale» tra queste dichiarazioni e quelle di ieri di D'Alema, prevede che nella direzione di mercoledì l'esito del confronto non sarà poi così scontato.