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Il Csm chiamato a decidere sui magistrati indagati e sull'aumento dei «gettoni»

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Vicende delle quali oggi si occuperà la Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli, dove la pratica sarà discussa con «priorità», primo punto all'ordine del giorno della riunione. Anche se non è escluso che la decisione possa slittare a domani. A Palazzo dei Marescialli finora c'è però soltanto il fascicolo che riguarda Castellano, indagato dalla Procura di Perugia per millantato credito e rivelazione di segreto di ufficio. Una pratica aperta lo scorso luglio, nel pieno della bufera sulle inchieste relative alle scalate bancarie, dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di colloqui telefonici tra il giudice milanese e l'allora presidente di Unipol Giovanni Consorte, nei quali si farebbe riferimento a un presunto «interessamento» di Castellano all'indagine condotta dalla Procura di Roma sulla scalata alla Bnl. Ma gli ultimi sviluppi dell'inchiesta perugina, con l'iscrizione di Toro nel registro degli indagati per concorso in rivelazione di segreto, rendono inevitabile che sotto la lente del Csm finisca anche il procuratore aggiunto di Roma, con l'apertura di un fascicolo anche sul suo conto. Fascicolo che non è escluso possa poi confluire in quello che riguarda il collega milanese. Una delle ipotesi sul tappeto, per la riunione odierna, è che il Csm decida di «integrare» l'istruttoria su Castellano. Ipotesi di cui si è parlato negli ultimi giorni, dopo gli sviluppi dell'inchiesta di Perugia. Ma c'è chi non esclude che alla fine i consiglieri possano chiudere la prima fase, avviando subito la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità nei confronti del giudice milanese. Diverso il caso che riguarda Toro. Sulla posizione del procuratore aggiunto di Roma il Csm ha a disposizione soltanto la comunicazione dell'avvio dell'indagine da parte dei magistrati del capoluogo umbro. Per questo, sembra scontato che, aperto il fascicolo, si procederà all'acquisizione di atti istruttori e ad eventuali audizioni. Ma la ripresa dei lavori al Csm è segnata anche dall'ultima polemica esplosa: gli aumenti di alcuni gettoni per le riunioni di commissione e delle indennità di trasferta per i consiglieri. E sul tavolo c'è anche un altro tema «caldo»: la nomina del nuovo capo della Procura di Palermo, poltrona rimasta scoperta da quando Piero Grasso è passato alla guida della Procura nazionale antimafia. Il «favorito» sembrerebbe il procuratore di Caltanissetta Francesco Messineo.

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