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Ds in crisi. Ora chiedono aiuto a Pannella

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Il Botteghino abbandonato dai centristi cerca di creare l'asse laico dell'Unione con i Radicali

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Sicuramente è il momento più brutto nei rapporti con il partito con cui è più saldo l'asse interno alla coalizione: la Margherita. L'assalto dei centristi, i sospetti di un'Opa sul futuro partito democratico, la guerra interna e la coalizione che rischia. L'Unione appare adesso con un nuovo equilibrio interno. Da una parte la Margherita, il partito dei poteri forti e il preferito da Montezemolo e Confindustria, assieme all'Udeur, la formazione di Diego Della Valle. Dall'altra l'asse del risentimento, di quelli che si vogliono vendicare contro D'Alema e Fassino: la sinistra radicale, con Rifondazione, girotondi, Verdi e comunisti d'annata. In mezzo i Ds sotto assedio. Al punto che due giorni fa, un po' sotto silenzio, è partita una piccola operazione. Una letterina, inviata a Fassino e D'Alema, da vari esponenti della Quercia: si va da Lanfranco Turci a Franca Chiaromonte, da Luigi Manconi a Enrico Morando, da Fabio Mussi e Magda Negri, da Stefano Passigli a Cesare Salvi, da Lalla Trupia a Katia Zanotti. Insomma, ci sono tutte le anime interne del Botteghino: la sinistra e la destra, i liberal e i nostalgici e anche qualche fassiniano anche se non di stretta osservanza. La sostanza della lettera è porsi come ponte tra la coalizione e la Rosa nel Pugno, la nuova formazione di Radicali e Sdi. «Noi pensiamo - si legge nella missiva - che i Ds debbano essere più attivi nello sciogliere il ghiaccio che si è creato nei rapporti tra l'Unione e la Rosa nel Pugno, nell'aprire un dialogo ravvicinato con Boselli e Pannella per facilitare la loro piena ed effettiva partecipazione alle decisioni dell'Unione». È ancora scritto: «Noi pensiamo che i Ds dovrebbero essere interessati a costruire con questo movimento - non diciamo un asse preferenziale, già definito con la Margherita - ma almeno un comune terreno di ricerca sui valori del liberalsocialismo e della laicità che sono sicuramente parte del bagaglio ideale che entrambi ci portiamo appresso». Gli esponenti della Quercia non lesinano critiche proprio ai centristi: «Vediamo bene - scrivono - come nell'insofferenza verso i radicali di parte significativa della Margherita e dell'Udeur si esprime anche il riflesso del recente scontro sul referendum, delle sue cause e del suo risultato». E ricordano come «i nodi più importanti non sono stati sciolti». Anzi, «già s'intravedono forzature: è proprio di questi giorni un'iniziativa legislativa di una vasta area della Margherita che porterebbe a vietare anche nel nostro Paese la ricerca sulle cellule staminali embrionali importate dall'estero». Il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, ringrazia e chiede che tutta la coalizione ne faccia tesoro. Ma a rilanciare l'iniziativa, ci pensa un big della sinistra: Giorgio Napolitano. È importante - spiega il senatore a vita - che nella prossima direzione dei Ds si affronti anche la questione dei rapporti con la «Rosa nel pugno». «Lo spirito con questo soggetto - afferma Napolitano - credo debba essere quello di un confronto diretto e di un approfondimento su temi che sono molto importanti per il centrosinistra nel suo insieme». Il senatore a vita chiede quindi a Pannella e ai Radicali «di predisporsi a questo confronto con grande apertura e duttilità perché se ciascuno si chiude nelle proprie intransigenze allora diventa difficile il dialogo». Per Napolitano comunque è positiva la presenza dei Radicali nell'Unione perché «altrimenti non avrebbe senso caratterizzare il centrosinistra come alternativa di insieme al centrodestra. In questa alternativa di insieme - conclude infatti - ci deve essere posto per culture politiche e storie diverse tra di loro. E una di queste componenti è la cultura liberale, libertaria e laica. Guai se non ci fosse!». Turci incassa e ringrazia: l'asse comincia a materializzarsi. F. D. O.

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