«Voto Fo e spero non mi prenda a calci»
Albertini replica al nobel. L'attore: «Erano allegorici. Se l'è presa perché ha criticato il suo operato»
Una replica stizzita, nonostante il tentativo di utilizzare l'ironia, poi smorzata dello stesso Fo, il quale ha precisato che, «ovviamente», i calci erano allegorici. Albertini già nei giorni scorsi aveva detto che alle primarie del centrosinistra parteciperà per dare il voto a Dario Fo. «Io — ha affermato — sono sempre favorevole alla candidatura di Dario Fo. So che lui non mi vuole e io mi inginocchio davanti al suo genio. Io, modesto amministratore di condominio, non sono degno di sciogliere i calzari a Fo ma almeno una cosa la voglio dire: votate per Dario Fo, è il vero personaggio che la sinistra vuole, che si identifica con il suo spirito ideologico ma anche per il grande consenso popolare che può ottenere». Per Albertini, tra l'altro, il Premio Nobel farebbe bene a presentare una sua lista e ha suggerito pure il nome «Fo per Ferrante». L'ironia sul suo voto alle primarie nascondeva però l'attacco. «Poi bisogna vedere...perché Fo, sempre con il suo stile molto democratico, ha autorizzato, come se fosse un podestà — ma un premio Nobel può fare qualsiasi cosa — di prendermi a calci nel sedere, e non nello stomaco o in faccia, quindi è stato anche garbato. Forse dovrò farmi accompagnare da qualche ghisa o da qualche angelo custode in divisa per evitare che i centri sociali o i suoi amici possano colpirmi fisicamente». «Lo accompagnerò io al seggio, così ogni tanto gli tirerò un calcetto» ha replicato ironico Dario Fo. «È chiaro — ha spiegato — che i calci erano allegorici. Lui l'ha presa male perché io ho fatto un discorso su come è stata amministrata la città in questi anni. Non se l'è presa per i calci ma per tutto ciò che io ho detto prima: la gestione dell'Atm, l'acquisto dei bond Cirio da parte del Comune con una perdita di 20 milioni euro. Un amministratore così non lo prendi a calci? Allegorici, ovviamente».