Meocci: «Su di me non si deciderà subito»
Il direttore generale della Rai in sella almeno fino alle elezioni politiche
Infatti, il direttore generale della Rai che due giorni fa avrebbe avuto qualche rassicurazione da Palazzo Chigi, getta acqua sul fuoco delle polemiche che lo coinvolgono. In base alla presunta «incompatibilità» che pesa sulla sua testa da mesi ormai e che potrebbe determinare un addio prematuro a viale Mazzini, dovrebbe infatti essere già nella sua stanza al settimo piano a fare le valige. Ma pare che abbia ricevuto un segnale positivo dalla politica. «Ho massimo rispetto per le istituzioni. Dovrei essere un astrologo per sapere che cosa accadrà, ma non ho la sensazione che avverrà dopodomani», ha detto ieri prima della finale della Lotteria. E ciò vuol dire che un suo addio in questo momento sarebbe troppo gravoso per l'azienda e anche per il Cda che dovrebbe subito trovarsi d'accordo su un altro candidato da piazzare al suo posto in tutta fretta. Il tempo però è pochissimo e se un verdetto negativo dell'Authority su Meocci dovesse arrivare alla vigilia elettorale creerebbe un vero putiferio. Ieri il direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano aggiornamenti sul pronunciamento dell' Autorità delle Tlc a proposito della presunta incompatibilità della sua carica di Dg, ma lui si è mostrato tranquillo come sempre e molto sereno. In generale, secondo Meocci, «c'è nevrosi intorno al servizio pubblico. Io non vedo tutti questi problemi relativi alla Rai - ha aggiunto il Dg - ma può darsi che io sia ottimista... cerchiamo di fare un buon lavoro, i risultati ci premiano, poi si vedrà». In realta dentro l'azienda la nevrosi da dg già c'è. Giancarlo Leone continua a ricevere pressioni di ogni tipo specialmente dal centrosinistra che accetterebbe di buon grado una sua nomina al vertice e sembra intenzionato a confermarlo nel dopo elezioni. In pole position c'è anche Gianfranco Comanducci, uomo forte della Rai, che però alla fine dovrebbe lasciare il campo al sempreverde Agostino Saccà.