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Re Bibi, ecumenico manager dei divi

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Dopo l'evento «Rockpolitik» e il successo di «Ballando con le stelle», sono suoi «Famiglia Salemme show», il varietà con Vincenzo Salemme che andrà in onda tra breve e il nuovo programma di Raffaella Carrà per la primavera. E non è finita qui. Ballandi produce anche i programmi da Sanremo che conduce Carlo Conti e il programma di fine d'anno «L'anno che verrà». Insomma, una vera sicurezza per l'ammiraglia Rai che di solito con lui è certa di superare i record di ascolto. Lui è l'unico che può convincere a lavorare in Rai non solo Celentano, ma anche Fiorello, Dalla e Morandi. Un big, insomma, che però ha fatto la gavetta, è cattolico praticante e amico di tutti. Infatti si definisce «ecumenico», organizza le feste dell'Unità, ma anche quelle dell'Amicizia. Da piccolo (è nato a Baricella il 26 giugno del 1946) già lavora con il padre che piazza orchestre ed artisti nelle balere romagnole. A 18 anni il colpaccio. Mette sotto contratto la Cinquetti che ne ha solo 17. E vince subito Festival di Sanremo. Poi negli anni Sessanta lavora con Albano, Orietta Berti, Nicola Di Bari, Mina, Rita Pavone. Quindi con i cantautori, da Dalla-De Gregori a Vecchioni e Bertoli. Conosce tutti e lavora anche con il divo Renato Zero. Quando prende in gestione il Bandiera Gialla di Rimini fa il botto. Bonolis, Conti e Panariello, tutti per lui e il Bandiera Gialla diviene uno studio Tv. Poi la consacrazione con gli eventi di Morandi, Celentano, Dalla-Ferilli e Fiorello. Ma anche alcuni problemi, come alcune interrogazioni parlamentari. E i tagli minacciati da Cattaneo. Poi superati. Corteggiato da Canale 5, infatti resta in Rai e gli rinnovano un contratto milionario per tre anni. Giu.Cer.

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