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«Troppo fango gettato sul mondo delle cooperative»

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Il presidente dell'Unci (Unione nazionale delle cooperative italiane), Luciano D'Ulizia, prende le distanze da quelle «poche cooperative rosse» che sono coinvolte nella scalata di Unipol alla Bnl. E rivendica il ruolo fondamentale delle 75 mila imprese cooperative italiane «che negli ultimi cinque anni hanno permesso all'Italia di non finire in recessione». Presidente D'Ulizia, l'Unci rappresenta, insieme alla Confcooperative, le coop "bianche", cioè quelle d'ispirazione cattolica. Si sente di condannare il comportamento della Legacoop, che invece è la centrale delle cooperative "rosse"? Credo che nella vicenda Unipol-Bnl si siano confrontate due anime all'interno della Legacoop. Quella che fa capo al presidente Giuliano Poletti e quella dei tecnocrati, dei manager come Giovanni Consorte. La prima voleva rafforzare il movimento cooperativo attraverso l'acquisizione di una banca importante. La seconda, invece, ha badato soprattutto agli aspetti finanziari dell'operazione. Qual è la via giusta? La prima, perché quella dei manager ha poca affinità con gli obiettivi della cooperazione. Come giudica i contenuti delle intercettazioni tra Fassino e Consorte? È naturale che il mondo delle cooperative abbia rapporti con i partiti politici, l'importante è la correttezza e la trasparenza dei comportamenti. Eppure il Governatore Antonio Fazio è stato costretto a dimettersi proprio per le intercettazioni di questa estate... Credo che le intercettazioni debbano essere usate solo a fini giudiziari. Non condivido, quindi, l'uso che ne è satto fatto sui giornali. Anche perché riportare stralci di una conversazione telefonica può dare un immagine delle persone e dei loro pensieri che non corrisponde alla realtà. Da queste vicende come ne esce il mondo cooperativo? A prescindere da come finirà la scalata di Unipol alla Bnl, il mondo cooperativo ha già subìto un forte danno di immagine perché, nonostante siano una trentina le cooperative coinvolte nella vicenda, sembra che tutte abbiano dimenticato le proprie finalità. Questo non è vero, anzi l'Italia di questi anni deve ringraziarci? Perché? Negli ultimi cinque anni le coop hanno creato 500 mila nuovi posti di lavoro su un totale di un milione e mezzo di nuovi occupati. Bisogna anche considerare, che la restante parte è riferibile a regolarizzazioni contrattuali. C'è poi un altro dato significativo. Quale? Quest'anno le cooperative hanno contribuito con 130 miliardi al Pil nazionale, con una crescita tra il 5 e il 7%. Se consideriamo che la crescita economica italiana è ferma allo 0,2%, è evidente che il mondo cooperativo ha evitato la recessione al Paese.

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