«Fassino e D'Alema peggio di Craxi»

«Si dice che la storia è maestra di vita — spiega — ma c'è da dubitarne perchè si poteva capire Bettino Craxi in un momento in cui la classe politica si considerava non punibile, ma nel dopo Craxi ci voleva una buona dose di ingenuità. La prima volta è comprensibile. Io direi che c'è qualcosa di peggiore, perchè la seconda volta è diabolico, dimostrano una scarsa intelligenza politica. Dove è andata a finire tutta quella intelligenza politica dei vari D'Alema e Fassino? Ci sono stati anche errori culturali e ideologici, il rapporto tra politica e affari, la mancata distinzione tra capitali sporchi e puliti. Quanto basta — osserva Occhetto che non risparmia bordate ai suoi "colleghi" — per cambiare gruppo dirigente, altro che alcuni errori. Io mi sono dimesso per non avere fatto quasi niente di male ma tutto il bene nel tentativo di salvare il comunismo italiano. Di fronte ad errori clamorosi di questo genere è chiaro che D'Alema e Fassino dovrebbero mettere la direzione del partito nelle mani di un congresso e di una nuova impostazione ideologica e politica. C'è una tendenza a sviare i rapporti tra affari e politica che incomincia dal periodo di Colaninno e della cosiddetta banca d'affari di Palazzo Chigi ed è andata avanti in questi anni».