Quando Piero consigliava Consorte
Telefonate che sono state intercettate e che Il Giornale ha pubblicato in questi giorni. Una in particolare ha destato più attenzione di altre. È il 18 luglio, Unipol ha appena annunciato che lancerà un'opa obbligatoria in contanti su Bnl. Consorte chiama Fassino che direttamente gli domanda: «E allora siamo padroni di una banca?». Consorte risponde: «È chiusa, sì, è fatta». Fassino si corregge: «Siete voi i padroni della banca, io non c'netro niente». Consorte: «Sì, sì è fatta, è stata una vicenda, credimi, davvero durissima». Fassino: «Già, ormai è proprio fatta». Fassino poi, si informa sui dettagli dell'operazione. Consorte lo tranquillizza («Noi abbiamo già in mano il 51%). Il numero uno di Unipol medita alla vendetta, e pensando a quelli che lo hanno osteggiato, attacca: «voglio denunciare uno per uno». Fassino lo consiglia: «Prima di denunciare aspetta. Prima portiamo a casa tutto». Il resto della telefonata si concentra sulla comunicazione della scalata. Fassino: «Voi avete fatto un'operazione di mercato, quello che ho sempre sostenuto io. Industriale». Il segretario Ds continua: «Esatto, ora dovete comportarvi bene. Preoccupatevi bene di come comunicate in positivo il piano industriale». «Perché - aggiunge — il problema adesso è dimostrare che noi abbiamo...che voi avete un piano industriale». Fassino: «Fino adesso stanno utilizzando l'idea che era soltanto un problema di accaparrarsi la banca e poi però non sanno cosa farne, non è così». Consorte: «Noi invece sosterremo questa tesi: che loro la banca la stavano svendendo».