LE REAZIONI
A puntare il dito è Francesco Giro che parte dalle dichiarazioni che sono venute dalle file dell'opposizione in occasione della visita del presidente della Camera Casini a Nassiriya. «Nel giorno in cui lo stesso presidente Ciampi pronuncia parole chiare sul ruolo pacifico e umanitario dell'Italia in Iraq la sinistra torna a dividersi e a litigare in politica estera» afferma Giro. La frattura nella coalizione di centrosinistra emerge per il fatto che da un lato i DS «vogliono sospendere la missione italiana mentre il partito dei comunisti italiani, al contrario, chiedono il ritiro immediato e definitivo delle nostre truppe dall'Iraq». Secondo Giro «questa è l'ennesima dimostrazione che se Prodi vincesse le elezioni il suo governo non avrebbe una chiara maggioranza in politica estera come neppure in tante materie di politica economica e sociale e l'Italia rischierebbe di cadere in un periodo di profonda instabilità politica, che ci farebbe tornare indietro di molti anni e buttare all'aria tutto il lavoro finora compiuto in tanti comparti della vita nazionale, tasse, aziende, lavoro, sicurezza». Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia riflette attacca il centrosinistra sottolineando che nonostante l'appello del presidente della Repubblica Ciampi «al rispetto reciproco in politica, la sinistra non lo ha ascoltato». «Il saluto del presidente Ciampi riflette il suo mandato - dice la Bertolini - caratterizzato da equilibrio e da una posizione super partes» Per Raffaele Costa il messaggio di Ciampi «è stato molto diverso dagli altri, un messaggio più umano che politico a testimonianza del rispetto per la scadenza del settennato». «Ciampi - rileva - ha parlato espressamente di congedo ed ha salutato come fosse l'ultima volta. Anche se sono molto rispettoso delle sue scelte non sono sicuro e non me lo auguro che sia davvero l'ultimo messaggio».