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Il portavoce di Ciampi verso la radiazione

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La storia è su per giù questa. Il 18 luglio del 1990 Peluffo, dopo aver superato l'esame di idoneità professionale, viene iscritto nell'elenco professionisti dell'ordine dei giornalisti del Lazio. Il primo ottobre del 1999, essendo stato nominato direttore generale del ministero del Tesoro, l'ordine, come previsto dalla legge, decide di cancellarlo dall'elenco professionisti e lo iscrive in quello dei pubblicisti. Il Peluffo cosa fa? Senza comunicarlo a nessuno, trasferisce la propria residenza da Roma e Procida e chiede l'iscrizione all'Ordine della Campania come giornalista professionista. Così, per due anni (o forse più), Paolo Peluffo risulta regolarmente iscritto come pubblicista nel Lazio e come professionista in Campania. Tutto questo fino allo scorso novembre quando il portavoce del presidente Ciampi trasferisce nuovamente la propria residenza a Roma ovviamente senza comunicarlo all'ordine. Salta di qua, salta di là, il 10 dicembre l'ordine dei giornalisti del Lazio decide di aprire un procedimento disciplinare nei confronti di Peluffo. Entro gennaio, quindi, il portavoce di Ciampi dovrà rispondere di tutte le violazioni compiute col rischio concreto di essere definitivamente radiato dall'Ordine nazionale dei giornalisti.

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