Craxi prende il Psi e si avvicina ai Ds

«Il Tribunale Civile di Roma - si legge in una nota - ha accolto il ricorso presentato da Vittorio Craxi nei confronti dell'ex segretario nazionale Gianni De Michelis, riconoscendo al nuovo segretario nazionale, eletto dal V Congresso nazionale presso la Fiera di Roma in data 23 ottobre 2005, la piena titolarità legale del nome e del simbolo del partito». I fatti sono noti. Lo scorso ottobre nel corso del congresso si compie la spaccatura tra Gianni De Michelis e Bobo Craxi. Il primo intende rimanere nella Cdl, il secondo vuole riabbracciare gli ex compagni dello Sdi che militano nell'Unione. Di fronte all'impossibilità di trovare un accordo il segretario De Michelis lascia la sala con i suoi dichiarando nullo il congresso. Chi resta, però, nomina Bobo Craxi nuovo segretario. Ieri l'epilogo con il tribunale civile che ha ritenuto legittima la nomina di Craxi. Un epilogo che non ha certo convinto De Michelis che ha replicato: «Il Nuovo Psi si affida al definitivo pronunciamento che il Tribunale di Roma emanerà nei prossimi giorni e che non potrà che tener conto della verità di quanto accaduto: come De Michelis dimostrerà, non si è mai svolto il V Congresso del Nuovo PSI, per mancanza dei requisiti democratici necessari a costituire l'assemblea dei delegati. Quanto avvenuto dal 21 al 23 ottobre 2005 è soltanto frutto di prevaricazione e di azioni arbitrarie di soggetti del tutto privi di legittimazione. Le iniziative di Bobo Craxi non avranno nè effetti politici nè conseguenze sostanziali sulla vita e l'organizzazione del Partito». Una cosa è certa a Vittorio «Bobo» Craxi poco importa del pronunciamento definitivo e già da tempo sta preparando la strada che dal Nuovo Psi porta dritta dritta verso l'Unione prodiana. Il figlio dell'ex leader socialista, tra l'altro, può contare su una numerosa pattuglia di fedelissimi craxiani che ha già saltato il fosso: dal'ex responsabile enti locali del Psi Giuseppe La Ganga alla «pasionaria» craxiana Agata Alma Cappiello, fino all'ex ministro del commercio estero (ed ex presidente della Rai) Enrico Manca e all'ex ministro della Difesa Salvo Andò. Alcuni di loro, come era naturale, hanno trovato ospitalità nello Sdi, ma è a quelli che hanno scelto di accasarsi nella Quercia che Craxi guarda con più interesse. Proprio per questo, negli ultimi tempi, il «segretario» del Nuovo Psi, ha reso più frequenti i suoi incontri con Piero Fassino. Una possibilità, anche se remota, potrebbe essere quella di vedere Bobo Craxi candidato, alle prossime elezioni, nelle liste dei Ds. Certo, Craxi pubblicamente ha sempre dichiarato di lavorare per una rinnovata unità socialista, ma è difficile pensare che, all'interno della Rosa nel pugno (il nuovo soggetto nato dell'unione tra Sdi e Radicali) possano trovare posto i transfughi della Cdl. Per questo sembra più probabile che Craxi stia lavorando ad un altra ipotesi: quella di presentare una propria lista solo in alcune Regioni «rosse» per sfruttare il meccanismo della nuova legge elettorale che prevede un premio di maggioranza su base regionale, e portare così a casa qualche deputato.