Il Bbva si prepara a rilanciare il prezzo per Bnl
La banca spagnola sconfitta al primo round della partita per acquisirne il controllo, ora con un semplice rilancio, anche di pochi centesimi rispetto al prezzo fissato dalla Consob per la Unipol, pari a 2,775 euro, potrebbe rientrare in pista. Gli operatori seguono con attenzione i movimenti del titolo che ieri in Borsa ha chiuso con un calo dello 0,64% a 2,781 euro. Un valore ancora più alto di quello stabilito nell'Opa. A far pensare agli operatori un rientro in campo del Bbva anche la forte esposizione finanziaria dell'attuale pretendente, la Unipol, all'istituto guidato da Luigi Abete e il possibile stop all'operazione da parte del nuovo governatore Mario Draghi, appena insediato. Intanto contro l'operazione Unipol si è pronunciato anche Abete. L'Opa Unipol sulla Bnl, alla luce anche della delibera Consob, «conferma la fondatezza delle criticità di metodo e di merito» ha ribadito in un nota il presidente della banca romana. In ottemperanza al mandato ricevuto dal cda - si legge in una nota - il presidente della Bnl ribadisce, anche alla luce della delibera Consob, l'attualità e l'importanza delle considerazioni critiche evidenziate nel comunicato dell'emittente. Infatti l'Opa obbligatoria di Unipol ha manifestato fin dalla sua impostazione problemi di metodo e di merito». L'accertamento dell'Autorità di vigilanza, prosegue la nota, «costituisce una formale evidenziazione della fondatezza di una delle criticità espresse fin dall'inizio da Bnl e consente di rimuovere una situazione che altrimenti avrebbe prodotto un danno economico, allo stato accertato nella misura di 0,055 euro per azione, agli azionisti di Bnl, con particolare riguardo alle decine di migliaia di piccoli azionisti». «L'Istituto ha rinnovato il proprio convincimento che tutti i profili di criticità dalla stessa di tempo in tempo sollevati sono fondati e riflettono la corretta applicazione delle normative poste a tutela dell'interesse di tutti gli azionisti e della sana e prudente gestione della banca». Oltre ai problemi di metodo, evidenziati dalla Consob emergono poi problemi di merito, tra cui «la non condivisibilità delle logiche industriali dell'offerta; la necessità di ulteriori 2 miliardi di euro addizionali per garantire gli attuali livelli di patrimonializzazione per la stabilità del conglomerato finanziario. Detti problemi - prosegue Bnl - risultano diffusamente analizzati nel Comunicato dell'Emittente del 21 ottobre sulla base delle valutazioni condotte da primari advisors indipendenti (JP Morgan, Mediobanca e Rothschild)» «Accanto ai temi di metodo e merito, acquisiscono ulteriore e significativa rilevanza, in relazione alle notizie pubblicate negli ultimi giorni, ed indipendentemente da situazioni personali, tematiche di affidabilità nella Corporate Governance. È di tutta evidenza - spiega la Bnl - che questa tematica ha una rilevanza strutturale che trascende le singole responsabilità e investe questioni primarie attinenti la sana e prudente gestione della banca: tematica che il Consiglio di Amministrazione di Bnl, in adempimento ai propri doveri istituzionali, ha costantemente rappresentato alle Autorità di Vigilanza, da oltre dodici mesi, a partire dalla formazione del Contropatto tra i cosiddetti immobiliaristi, al quale hanno fatto seguito l'Opa Unipol e le iniziative di altri soci di Bnl, comunque partecipanti all'operazione che ha portato fin dal luglio 2005 a bloccare oltre il 50 % del capitale della banca».