Rosi Bindi: «Inutile la mia presenza in Aula»
Quindi meglio restarsene a casa, magari in vacanza da qualche parte. «Ho ritenuto doveroso firmare la richiesta di dibattito in Aula sull'amnistia per consentire a chi aveva promosso l'iniziativa di raggiungere il quorum richiesto. La mia presenza non avrebbe aggiunto nulla alla discussione e alla posizione della Margherita, esposta dal capogruppo Castagnetti», dichiara la parlamentare Rosi Bindi. «Ciò che conta è che sia stata impressa un'accelerazione ai lavori della Commissione Giustizia per arrivare nella prossima legislatura a definire un atto di clemenza; che si renda più efficiente e con temi certi e ragionevoli l'amministrazione della giustizia e si adegui -conclude Bindi- il nostro sistema carcerario alla visione della pena contenuta nella Costituzione». Insomma, a sentir lei, in Parlamento, per dibattere sui vari argomenti quotidiani, ci dovrebbero andare soltanto i capigruppo e i segretari di partito. La coralità del Parlamento conta poco. E con questo principio in fondo è del tutto inutile che gli italiani paghino le spese a tutti questi deputati che «dovrebbero» spostarsi per dovere verso le istituzioni quando è necessario che lo facciano. Invece di esprimere la sua opinione nell'Aula parlamentare quindi l'onorevole Bindi preferisce farlo da casa. E che lei in Parlamento ci vada o no è del tutto superfluo. Buono a sapersi.