RADICALI CONTRARI

ancor più dopo il cosiddetto caso Fazio, è necessario che il nuovo governatore sia scevro da qualsiasi ombra, ipoteca o mancanza professionale». A chiederlo è Giulio Manfredi, del comitato nazionale dei Radicali. «A tale proposito — afferma in una nota — non posso esimermi dal mettere in evidenza che il dottor Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro dal 1996 al 2001», «affermò di essere venuto a conoscenza dell'affaire Telekom Serbia solamente nell'ottobre 1997, quattro mesi dopo la conclusione dell'operazione» che portò all'acquisizione della compagnia telefonica serba da parte di Telecom Italia. L'esponente dei radicali ricorda che Draghi è stato ascoltato come persona informata sui fatti sia dalla Procura della Repubblica di Torino, sia dalla Commissione parlamentare d'inchiesta su Telekom Serbia. Secondo Manfredi ci sono una serie di elementi che rendono «difficile credere al "Non sapevo, non ero stato informato" del dottor Draghi». «Ma se anche si avvalorasse tale posizione — conclude la nota dell'esponente radicale — non ne emergerebbe, allora, una colpevole e grave mancata vigilanza, un'evidente mancanza di deontologia professionale?».