Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Consorte pronto per l'interrogatorio a Milano

default_image

Il presidente di Unipol oggi varcherà il Palazzo di Giustizia per rispondere alle domande dei pm

  • a
  • a
  • a

Dei rapporti tra il numero uno della compagnia di assicurazioni e i protagonisti dell'inchiesta milanese si è parlato a lungo negli ultimi giorni, nella raffica di interrogatori pre-natalizi in procura e nel carcere di san Vittore. Ne ha parlato il finanziere Emilio Gnutti, sabato quattro ore davanti al procuratore aggiunto Francesco Greco e ai pm Eugenio Fusco e Giulia Perrotti. Gnutti avrebbe prima di tutto contestato la versione dell'ex ad di Bpi Giampiero Fiorani su come entrò nella cordata che intendeva scalare la banca padovana («Inizialmente - aveva detto Fiorani - avevo anche proposto di verificare la perseguibilità di una acquisizione che avrebbe coinvolto anche Abn-Amro, parlavo di una possibile alleanza, la mia idea fu però subito bocciata da Gnutti che per quello che era avvenuto in Antonveneta era in rotta con gli olandesi»). Poi, in un interrogatorio faticoso, anche per le sue non buone condizioni di salute, il finanziere avrebbe ripercorso il suo rapporto con Consorte, toccando in modo superficiale anche la vicenda delle plusvalenze che dalla sua Hopa sarebbero arrivate tra il 2000 e il 2001 al presidente di Unipol e all'altro top manager della compagnia, Ivano Sacchetti. Plusvalenze che i pm sospettano abbiano a che fare con le modalità di uscita da Olivetti nel 2001. Il legali di Gnutti, Giuseppe Frigo e Marco De Luca, stanno redigendo una memoria riguardo alcuni documenti sui quali sono stati poste domande dai pm ma che non erano nella disponibilità del finanziere. «Se, anche dopo questa memoria, sarà necessario fornire altri chiarimenti - si è limitato a spiegare Frigo - siamo a disposizione». La scalata Bnl. Intanto Unipol sta preparando un supplemento al documento dell'offerta per Bnl, dopo la decisione della Consob di rivedere al rialzo il prezzo dell'opa (da 2,70 a 2,755 euro) in seguito all'accertamento di un patto parasociale fra la compagnia bolognese e Deutsche Bank. Ma, se non arrivasse il via libera della Banca d'Italia entro la prossima settimana, i vertici di Via Stalingrado saranno costretti a rimettere mano all' intero prospetto, per aggiornarlo con i dati del preconsuntivo 2005. In presenza di nuovo prospetto dovrebbe inoltre ripartire l'iter autorizzativo, anche in considerazione dell'entrata in vigore del nuovo codice dell'assicurazioni ed in particolare della norma che assoggetta ad autorizzazione preventiva le acquisizioni di una compagnia in settori diversi da quello assicurativo. Sembra molto probabile che l'Opa per la conquista di Via Veneto non riesca a partire quest'anno, come avrebbe voluto la compagnia bolognese: con le dimissioni di Antonio Fazio ed un nuovo governatore non ancora nominato dal Governo, appare improbabile che Palazzo Koch si esprima in merito all'operazione nei prossimi giorni, dopo aver rinviato per ben due volte la palla all'Isvap.

Dai blog