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Solo laureati i professionisti del futuro

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Il ministro Moratti: «Sistema più selettivo, ma anche più aperto ai giovani che vogliono lavorare»

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Il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato infatti il via libera al decreto di riforma sull'accesso alle professioni e sui relativi esami di Stato. Un decreto che, come ha spiegato il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, interessa un milione e 800 mila professionisti iscritti agli albi, un numero che negli ultimi 10 anni è aumentato del 30%. Le novità principali sono l'introduzione del tironcinio (che prevede la supervisione di un tutor) per tutte le categorie professionali e l'elevazione del titolo di studio. Per sostenere l'esame di Stato, d'ora in poi, giornalisti, consulenti del lavoro, geometri, periti agrari, agrotecnici e periti industriali, dovranno essere in possesso almeno di una laurea triennale. «Il sistema - ha aggiunto il ministro Moratti - sarà selettivo, ma più snello ed "aperto" per le decine di migliaia di giovani che si affacciano ogni anno al mercato professionale. Chiunque sia dotato di capacità e voglia di studiare ed abbia fatto l'università ed un breve ma serio tirocinio può superare gli esami di stato e diventare un professionista, indipendentemente dal ceto sociale o dalla famiglia di provenienza. Si tratta di una riforma che assicura un puntuale e forte raccordo tra il percorso formativo e gli sbocchi professionali». Nelle intenzione del legislatore, durante il tirocinio saranno «assicurate nuove modalità di svolgimento che ne garantiscano la serietà, la continuità, il carattere effettivamente professionalizzante». Esso potrà essere svolto presso una struttura pubblica o privata accreditata dagli ordini. Il tirocinio sarà gestito dall'ordine attraverso la supervisione di un tutor iscritto all'albo da almeno cinque anni; si prevede anche la verifica del percorso formativo, qualora il tirocinio sia svolto durante il percorso di studi. La durata del tirocinio è di sei mesi tranne per ingegneri, psicologi e consulenti del lavoro per i quali è fissato in un anno. La riforma, prima della definitiva approvazione da parte dell'esecutivo, passa ora all'esame del Consiglio di Stato e dovrebbe quindi entrare in vigore già dal prossimo anno. In essa è contenuto anche lo schema di regolamento che aggiornerà la struttura delle prove dell'esame di stato nonché le modalità di svolgimento delle stesse e la composizione delle commissioni esaminatrici. Le prove degli esami di stato, ad esempio, si terranno esclusivamente presso sedi universitarie ed è stato introdotto l'anonimato e consentito, dove possibile, l'uso delle moderne tecnologie. Inoltre viene anticipata al 2006 la possibilità di accedere agli esami di stato per i laureati triennali che intendono diventare dottori commercialisti o esperti contabili (la normativa precedente demandava tale possibilità al 2008). «Il decreto - ha sottolineato ancora Moratti - è stato messo a punto da una commissione mista formata da rappresentanti dell'università e dei professionisti». Apprezzamento per la riforma è stato espresso dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti. «Prendiamo atto - ha sottolineato il presidente dell'Ordine Lorenzo Del Boca - che il Consiglio dei Ministri, approvando una serie di disposizioni per il riordino delle professioni, ha accolto le nostre proposte, per rendere il lavoro dei giornalisti più moderno, più efficiente e culturalmente più attrezzato per rispondere alle responsabilità che gli competono».

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