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«Ho lavorato per arrivare a un nome condiviso Invece fanno tutto da soli»

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L'Unione, che si aspettava di essere consultata, cade dalle nuvole, Romano Prodi ribadisce di non essere stato contattato da Palazzo Chigi. Gli alleati sono con lui anche se non manca chi interpreta le parole di Fini solo come uno scivolone: nell'opposizione, insomma, c'è anche chi non crede che la decisione sia stata presa. Sul nome di Draghi, invece, nessuna obiezione. I big dell'Unione considerano l'attuale vicepresidente di Goldman Sachs Europa un nome di primissimo piano e gli uomini di Prodi spiegano che corrisponde ottimamente all'identikit indicato. «Ho appreso le affermazioni di Fini con una certa sorpresa — ammette il Professore da Bologna — quando mi era stato detto che era opportuno concordare la nomina con l'opposizione ho lavorato perché questo avvenisse. Sapere che hanno già deciso mi sorprende molto ed è motivo di rammarico». Il leader dell'Unione si chiede poi se questo sia «il modo di adempiere a un proposito, a una offerta che era stata fatta a noi dal governo, di scegliere insieme il nome del governatore». Critico anche Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) che dice di non essere affatto stupito, visto che in questi cinque anni il governo è sempre andato avanti con scelte unilaterali, e ribadisce la propria preferenza per l'ex commissario europeo Mario Monti.

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