Sospesi i termini dell'Opa sulla Bnl
Troppi rischi. «Ma avete visto com'è finita al numero due della Confcommercio, Sangalli? Con questa caccia alle streghe, bastano due giorni da vicario per finire nel tritacarne di giornali e tribunali», dicono sottovoce alcuni funzionari di Palazzo Koch. In un clima surreale, davanti a una mensa dove nessuno ha il coraggio di aprire un panettone o di stappare uno spumante, l'ultimo dei pensieri è decidere sul futuro della Bnl. Meglio passare la patta bollente ad altri. Per esempio all'Isvap, con una nuova richiesta di chiarimenti. A chi importa se il balletto tra un ufficio e l'altro ha già fatto passare cinque mesi, Bnl non può operare perchè sotto scalata, Unipol ha immobilizzato 4 miliardi? Ieri, per una volta, il presidente della banca di via Veneto, Luigi Abete, e i vertici di Holmo (la cassaforte che controlla Unipol) si sono trovati d'accordo su un punto: questo silenzio non può durare. Mentre si attende la nuova risposta dell'Isvap, il termine per autorizzare l'Opa su Bnl, rimane sospeso. Da Bologna però non si scoraggiano, e ieri il Cda di Holmo ha confermato la volontà di portare avanti il «progetto strategico» di acquisizione della Bnl, ribadendo la fiducia ai due ad Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. L'inchiesta Bpi. Sul fronte giudiziario, ieri i Pm di Milano Fusco e Perrotti, con il Gip Forleo, hanno ascoltato Silvano Spinelli, l'uomo di fiducia dell'ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani. Spinelli avrebbe confermato quanto riportato nell'ordinanza di custodia cautelare: Fiorani, a suo dire, sarebbe stato l'organizzatore dell'associazione criminosa che gestiva operazioni illecite sui conti dei clienti Vip. Spinelli avrebbe inoltre spiegato che Boni avrebbe gestito direttamente le operazioni e che invece lui aveva il compito di contattare i clienti privilegiati. Tra questi figurerebbe anche Luigi Pacchiarini, già indagato per false comunicazioni sociali, che ieri ha tentato di incassare dal suo conto corrente presso la Bpi 1,3 milioni di euro. La guardia di finanza però gli ha sequestrato il conto su cui risultavano depositati circa 1,5 milioni di euro. L'inchiesta intanto va avanti con una nuova tornata di interrogatori per Giampiero Fiorani, Gianfranco Boni e Fabio Conti. Nonostante l'assenza del gip Forleo, i pm contano di andare avanti con gli interrogatori, partendo già oggi da Boni. Secondo fonti giudiziarie, gli inquirenti milanesi non avrebbero fretta, invece, di interrogare l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Due sindaci, Carlo Lazzarini e Francesco Vesce si sono dimessi. Lodi vola in Borsa. La Popolare Italiana continua nel frattempo a recuperare terreno a Piazza Affari, in vista dello sblocco delle azioni Antonveneta. Ieri il titolo ha guadagnato il 4,74% a un prezzo di riferimento di 7,27 euro, tra scambi intensi.