Alla Bpi anche un conto di D'Alema

Quale? Proprio la Bpi di Giampiero Fiorani. Operazione pericolosa viste le attuali vicende. Tanto che quando la notizia ieri ha iniziato a circolare con sempre più insistenza la stessa Banca Popolare Italiana è stata costretta a spiegare con una nota — in relazione a indiscrezioni, ha scritto, «assolutamente prive di fondamento» — che «il conto corrente intestato all'onorevole Massimo D'Alema è in essere presso la filiale 098 di Roma, in Via Poli, ed è funzionale esclusivamente al pagamento delle rate di un leasing stipulato con la Società Bipitalia Leasing». «Lo stesso conto corrente — ha spiegato ancora l'istituto — non presenta altra movimentazione differente dallo scopo sopra descritto. Il contratto di leasing ed il relativo conto corrente bancario posto al suo servizio sono stati accesi nel mese di dicembre 2003, il tasso applicato al leasing è allineato agli standard di mercato ed i pagamenti delle rate risultano regolarmente onorati alle scadenze previste». Una vicenda che comunque apre la porta a un ragionamento abbastanza «pericoloso»: tutti coloro che hanno un conto corrente alla Bpi possono essere considerati complici di Giampiero Fiorani? Che qualcuno lo possa seriamente pensare, specialmente trovandosi davanti a nomi di personaggi politici lo dimostra proprio la fretta e la preoccupazione con la quale i dirigenti dell'istituto di credito hanno smentito eventuali illazioni sul conto di Massimo D'Alema. In questi giorni, infatti, su giornali e televisioni, sono circolati molti nomi di personaggi politici che avrebbero avuto conti e prestiti di favore a condizioni molto vantaggiose proprio dalla ex Banca Popolare di Lodi. Ma non è il caso di Massimo D'Alema, come si sono affrettati a precisare i vertici dell'istituto di credito. Il presidente della Quercia, che è storicamente un appassionato di vela, ha acquistato la sua nuova barca nel 2003. Ma, visto che non aveva abbastanza soldi per comprarla in contanti, l'ha acquistata insieme a tre amici facendo un leasing con l'allora Banca Popolare di Lodi. Ma quanto è costata la barca dei tres amigos? Circa 600 mila euro, secondo quanto Massimo D'Alema raccontò in un'intervista al settimanale Panorama economy. Ma circa la metà, ha raccontato sempre il presidente della Quercia, sono arrivati dalla vendita della sua vecchia barca, Ikarus, acquistata da un signore svedese per circa 280 mila euro. Dunque Massimo D'Alema e i suoi due soci hanno acceso un leasing per 100 mila euro ciascuno. Leasing che, secondo quanto affermato dalla banca, finirà di pagare nel 2008. Senza nessun trattamento di favore: «Il tasso applicato al leasing è allineato agli standard di mercato ed i pagamenti delle rate risultano regolarmente onorati alle scadenze previste».