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«I MANIFESTI dei Ds e i tentativi di recupero di Prodi? Tutto inutile.

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Nicola Piepoli, sondaggista direttore dell'istituto che porta il suo nome, smonta in poche parole tutte le ipotesi, i timori e la guerra di dichiarazioni che si sono scatenati dopo l'uscita antiromana di Romano Prodi. Le parole del leader dell'opposizione contro Roma, i suoi salotti e i palazzi del potere non cambiano i risultati dei sondaggi elettorali? «Abbiamo effettuato un sondaggio in tutta Italia solo pochi giorni prima di quella esternazione e un altro appena dopo. Il risultato? Non si è mosso nulla. Prodi con quelle parole avrà perso qualche cittadino della Capitale e guadagnato qualche padano, ma nel complesso tutto è rimasto come prima». Vuol dire che degli attacchi di Prodi a Roma non importa niente a nessuno? «Dico che il trend non è cambiato. Tutto ciò è ininfluente». Allora tutte le dichiarazioni e i proclami elettorali non contano nulla? «Assolutamente. Tutto quello che dicono non conta per l'elettore comune. Gli unici argomenti che interessano sono quelli che colpiscono l'elettore personalmente. E cioè la scuola dei figli, le tasse che deve pagare, il lavoro, la casa. Stop. Tutto il resto è inutile». Anche la campagna elettorale è inutile? «Già, tutte le campagne elettorali sono inutili. Ciò che che conta sono soltanto i fatti. Lo ripeto solo se si parla di cose che riguardano da vicino l'elettore singolo, si viene ascoltati, altrimenti, le parole sono al vento. E anche i soldi spesi per comizi e manifestazioni del tutto inutili». Com'è il trend in questo momento? «Piatto. Da sei mesi a questa parte. È già tutto deciso da prima che parta la campagna elettorale, generalmente». Giu.Cer.

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