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«Grazie, ci hai tolto un problema»

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Sembra, secondo quanto è trapelato dalla Banca d'Italia, che prima delle 15,15 di ieri il Governatore non avesse intenzione di lasciare. Tant'è che aveva fatto scrivere, nel tradizionale messaggio di auguri per le festività natalizie da inviare ai dipendenti, tre righe finali sulle attività che avrebbe svolto nel prossimo anno alla guida della Banca d'Italia. Intorno alle 15,15 le tre righe sono state tagliate dal testo del messaggio. Da poco Fazio aveva terminato il pranzo nella Sala verde, accanto al suo studio, dove aveva mangiato in compagnia di Paolo Emilio Ferreri e Cesare Mirabelli, membri del Consiglio Superiore dell'Istituto di via Nazionale, che in tarda mattinata avevano varcato la soglia di Palazzo Koch. Ferreri e Mirabelli quindi avrebbero avuto un ruolo determinante sulle dimissioni. Presa la decisione Fazio ha avvertito tempestivamente i vertici istituzionali, dal presidente della Repubblica al ministro del Tesoro; ha telefonato anche al premier Silvio Berlusconi con cui non ha potuto parlare perchè stava partecipando alla trasmissione Porta a Porta. La telefonata con Tremonti sarebbe stata improntata ad un tono cordiale. Tra i due c'è stato sempre un rapporto conflittuale che nei periodi migliori diventava pace armata. Tremonti è stato uno dei principali fautori della rimozione del Governatore e di una radicale riforma della Banca d'Italia. Ma lo stile non è acqua, come si dice, e ieri Fazio e Tremonti, dopo un saluto di rito con parole concilianti, si sono anche dati appuntamento per gli auguri. La notizia delle dimissioni non è piombata inaspettata nel governo. Da giorni a Palazzo Chigi ci si aspettava dal Governatore un passo indietro. Sicchè il tam tam che subito è rimbalzato nella maggioranza è stato: ora Tremonti avrà una bella gatta da pelare con il problema della successione. Perchè se la riforma che il ministro dell'Economia presenterà oggi in Consiglio dei ministri conterrà come è ormai sicuro, la norma che attribuisce al governo il potere di indicare il nome del Governatore con il concorso dell'opposizione, Palazzo Chigi avrà un problema in più da affrontare e dovrà farlo in tempi molto brevi. Il che significa anche nel giro di pochi giorni. È logico che la riforma non conterrà le norme che avrebbero dovuto accelerare l'uscita di Fazio. Berlusconi, parlando a «Porta a Porta» ha fatto sapere che per il successore di Fazio interpellerà Prodi e questo a sua volta ha detto che è «pronto a collaborare con il governo perchè la nomina avvenga prima possibile e sia di alto profilo internazionale». Il premier ha anche fornito qualche indicazione sulla riforma e in particolare sulla parte relativa alla sorveglianza. «Mi pare difficile che si trasferiscano all'Authority funzioni svolte da funzionari con una competenza specifica propria della Banca d'Italia». Poi conferma che il Governo è intenzionato a definire il mandato a termine del Governatore. Quanto alle inchieste della magistratura il premier ha detto che «Fazio è una persona onesta, responsabile che ha resistito in quel posto proprio perchè non voleva, dando le dimissioni, che si potesse credere che aveva commesso qualcosa di illecito». E quindi «spetta ai magistrati approfondire le indagini, io sono abituato a non condannare nessuno prima che ci sia una sentenza definitiva. Fazio ha servito egregiamente il Paese, vedremo se effettivamente avrà mancato in questa ultima vicenda». Poi ha sottolineato che «le dimissioni meritano rispetto e non si può infierire su chi ha commesso un atto che gli è costato molto sacrificio». Berlusconi ha sottolineato che «per come si sono sviluppate le situazioni era necessario che Fazio facesse un passo indietro» e che comunque «se lo aspettava». Si tratta di un gesto «serio e responsabile» per il quale Berlusconi lo ha ringraziato. «Poteva anche non farlo e così ha tolto il Parlamento e il governo da una situazione difficile e complicata». Poi lancia in resta difende il mondo delle banche che «è sano e se ci sono degli episodi come Cirio e Parmalat, dell

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