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E il «re» delle civiche non si schiera con nessuno

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non ci ritroviamo in nessuno dei due schieramenti, e per questo ci mettiamo al centro e ci restiamo perchè lì c'è un grande progetto per il nostro paese e per il mezzogiorno». Raffaele Lombardo non si schiera. Il segretario del Movimento per l'autonomia conclude a Bari il congresso costitutivo del movimento e ribadisce la volontà di restare «al centro», cioè né con Prodi né con Berlusconi. Poi aggiunge che «se altri vengono da noi per fare più centro e più mezzogiorno diventeranno nostri alleati», ma chiarisce che i suoi interlocutori non saranno «i leader dei singoli partiti ma solo i leader degli schieramenti che sono candidati premier», precisando che Berlusconi avrebbe potuto dare una risposta alle richieste avanzate dal suo movimento «ma la risposta - sottolinea Lombardo - l'ha data con una finanziaria che non ci basta». Lombardo, eletto segretario per acclamazione, inizialmente aveva chiesto che l'elezione avvenisse con votazione regolare e a scrutinio segreto. Ieri mattina Lombardo ha invece accettato questa modalità per accelerare le procedure. «Abbiamo apprezzato e preso atto delle autorevoli opinioni e degli inviti espressi nei nostri confronti dai rappresentanti dei partiti di entrambi gli schieramenti che hanno partecipato al nostro congresso, ma noi vogliamo parlare con Prodi e Berlusconi», afferma e poi: «Se nessuno convergerà sulle nostre posizioni resteremo da soli e andremo avanti da soli alle regionali siciliane così come alle politiche». Lombardo aggiunge di non preoccuparsi affatto per la questione dello sbarramento: «Ricordatevi - ha detto - che la Lega qualche anno fa è andata da sola e non ha preso nessun parlamentare nell'uninominale, è stata coerente. Per questa ragione nel '96 - ha aggiunto - il centrodestra perse, poi la Lega si alleò nel 2001 e il centrodestra vinse ma pagò assumendo un impegno che è quello della devolution che è stato onorato qualche giorno fa». Proprio a proposito di indiscrezioni su una possibile alleanza con la Lega di Bossi, sottolinea: «Fossero diavoli, sarebbero santi per il Mezzogiorno se convergessero sul nostro programma». Riferendosi poi alla costituzione del Movimento, alla organizzazione federale che si è data e al programma di rilancio per il Mezzogiorno e per il Paese, Lombardo ha nuovamente criticato l'attuale sistema bipolare. E ribadisce la collocazione del Mpa «al centro»: «Altrimenti - ha sottolineato - rimetto il mio mandato». Dal Polo arrivano subito delle critiche. «Non convince Raffaele Lombardo. Dopo avere detto nei giorni scorsi, urbi et orbi, che l'Mpa a Bari si sarebbe schierato, sceglie di tentare il vecchio percorso dei tatticismi e non quello della strategia. Percorso che in un sistema bipolare ormai condiviso dai cittadini non trova spazio nè ossigeno, e Sergio D'Antoni ne è testimone vivente», è il parere del presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani. «Troviamoci e parliamone: la soluzione della questione meridionale è l'unica soluzione possibile anche nell'interesse del Nord e della questione settentrionale, a meno che uno pensi di risolverla con la secessione», afferma invece il ministro delle Riforme istituzionali e Coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord Roberto Calderoli.

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