LA SCHEDA
Ora l'ultimo passaggio è quello della firma del capo dello Stato. Poi con queste regole si andrà alla prossime politiche. Un ritorno al proporzionale, dopo il decennio del maggioritario. Ecco come si eleggeranno deputati e senatori secondo la riforma voluta dalla maggioranza già a partire dalle Politiche di primavera. Proporzionale con liste bloccate. Il testo prevede un sistema proporzionale basato sulle circoscrizioni. I candidati saranno inseriti in liste bloccate (non sono più previste le cosiddette «liste improprie»). Si attendono le quote rosa. Nell'attuale testo non ci saranno «quote» riservate alle donne nelle liste. Queste sono state sancite in un disegno di legge apposito varato dal Consiglio dei ministri e che attende di iniziare l'iter in Parlamento. Proprio per questo il ministro delle Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, ha detto di «confidare nell'impegno assunto dai leader della maggioranza. Sbarramenti. Nel provvedimento sono previste tre soglie di sbarramento nazionali per la Camera: una del 10% per le coalizioni, una del 4% per le liste non coalizzate e una del 2% per quelle coalizzate. È stata introdotta anche una modifica ribattezzata «salva-Moroni» che prevede che partecipi al riparto dei seggi anche la lista collegata che ha ottenuto il miglior risultato pur non superando il 2%. Per quanto riguarda il Senato le soglie di sbarramento sono, invece, regionali e del 20% per le coalizioni, dell'8% per i partiti non coalizzati e del 3% per quelli coalizzati (per Palazzo Madama non sono previsti «ripescaggi» come alla Camera). Indicazione capo forza politica. Le liste, al momento del deposito del contrassegno, indicano il «capo della forza politica» (sempre «fatte salve le prerogative del presidente della Repubblica»). I partiti collegati in coalizione e che si candidano a governare, inoltre, presentano un unico programma elettorale nel quale viene dichiarato il nome e cognome della persona «da loro indicata come capo della coalizione». Premio di maggioranza. Il testo prevede un premio di maggioranza nazionale per la Camera e un premio di coalizione regionale per il Senato. A Montecitorio alla coalizione vincente, quindi, verranno assegnati, nel caso non li ottenga, 340 seggi. La coalizione che andrà all'opposizione, in questo caso, ne avrà 277 (sono attribuiti dalla circoscrizione Estero e uno alla Valle D'Aosta). Al Senato, invece, il premio di maggioranza attribuisce alla coalizione vincente il 55% dei seggi assegnati alla regione. Tutela minoranze. Le minoranze linguistiche, nel caso abbiano avuto almeno un seggio alla Camera o al Senato non devono raccogliere le firme. Inoltre, nelle Regioni a statuto speciale la lista delle minoranze linguistiche accederà al riparto (collegata o meno) superando il 20%. Trentino Alto Adige. Per l'elezione dei parlamentari di questa regione resta in vigore l'attuale sistema. Esonero dalla raccolta firme. Non sono richieste sottoscrizioni ai partiti o gruppi politici con un gruppo alla Camera o al Senato e lo stesso vale per le liste collegate con almeno due partiti e che abbiano almeno un seggio all'Europarlamento. Maxi-contrassegni. Nel testo viene anche «disegnata» la nuova scheda elettorale con contrassegni più grandi che avranno un diametro di 3 centimetri. Niente simboli-patacca. Non è ammessa la presentazione di contrassegni con elementi o diciture o grafica identica o confondibile con quelli presentati in precedenza o usati tradizionalmente da altri partiti.