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La Regione Lazio si fa i Pacs per conto suo

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Il Governatore ostaggio di Rifondazione. Ci saranno sostegni economici alle famiglie di fatto

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La Regione Lazio infatti si farà i Pacs per conto suo, senza aspettare che i più radicali del centrosinistra riescano a far passare le ormai celebri coppie di fatto nel programma dell'Unione. Ieri la giunta Regionale «si è impegnata a predisporre un provvedimento che preveda forme di assistenza indirizzate a persone che risultino legate da vincoli affettivi e conviventi anagraficamente, con carattere di stabilità». Questo afferma in un comunicato la Regione, che spiega: «L'esecutivo regionale ha infatti approvato, una memoria del Presidente Piero Marrazzo con la quale è stato dato mandato all'Assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Mandarelli di predisporre un atto legislativo - da proporre quale collegato della prossima legge finanziaria regionale - finalizzato a prevedere forme di assistenza indirizzate a persone che risultino legate da vincoli affettivi e conviventi anagraficamente con carattere di stabilità, al di fuori dei casi ricompresi nella Legge Regionale n° 32/2001. Quest'ultima norma infatti prevede una serie di benefici (prestiti senza interessi, riserve sui programmi di edilizia residenziale pubblica destinata all'assistenza abitativa per la locazione di alloggi, rimborsi spese per fornitura di gas, elettricità o acqua, parziale rimborso Ici e tassa rifiuti) per i nuclei familiari di tipo tradizionale, dai quali, a oggi, sono escluse quella pluralità di forme di convivenza fondate sulla solidarietà e sulla reciproca assistenza morale e materiale - continua la nota - Per questo la Giunta ha ritenuto di dover cercare una strada per estendere benefici analoghi a quelli previsti dalla Legge Regionale 32/2001 anche alle persone legate da vincoli affettivi e conviventi anagraficamente con carattere di stabilità. Situazione alla quale l'esecutivo regionale ha voluto porre rimedio ricordando quanto stabilito dalla Costituzione in materia di diritti della persona, eguaglianza, tutela della famiglia fondata sul matrimonio e obblighi di solidarietà reciproca». Per il governatore Marrazzo si è trattato di una giornata epocale: «La coalizione ha raggiunto un accordo su un tema sul quale ci si può dividere, ma così non è stato». E ha aggiunto: «Noi ci muoviamo all'interno di un ambito preciso: la Costituzione italiana. La nostra norma fondamentale in diversi articoli difende il valore della persona, ne riconosce l'uguaglianza davanti alla legge e tutela la famiglia. Ma noi, come amministrazione, dobbiamo saper declinare al meglio questi principi. Dobbiamo pensare ai disagi e ai bisogni delle persone, di tutte le persone. Per questo la memoria approvata in Giunta impegna la Regione a un confronto ampio anche con la società civile, per arrivare a una legge che sappia dare risposte agli uomini e alle donne che vivono nel Lazio». Positivo anche il commento dell'assessore al Bilancio Luigi Nieri di Rifondazione Comunista che, sottolineano in molti, è stato il vero artefice della legge, quello che più ha spinto per farla arrivare in Giunta. «La decisione ci pone all'avanguardia sul fronte dei diritti sociali. Si tratta di prevedere, in un collegato alla finanziaria, le modalità di sostegno economico anche a favore delle famiglie di fatto oltre che a quelle di diritto diversamente da quanto voluto dalla precedente Giunta Storace», ha dichiarato Nieri. «Per quanto ci riguarda siamo impegnati come Regione a lottare contro ogni forma di discriminazione soggettiva nonché a riconoscere i diritti economici e sociali delle famiglie indigenti a prescindere dal vincolo matrimoniale».

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