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«Presto un nuovo tornado politico-giudiziario»

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È quanto afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, secondo cui i «progressisti a quanto sembra, sempre forse sperando che possa rivivere la "strada giudiziaria al potere", magari annaffiata da impudiche lacrime non inutilmente versate davanti a qualche pubblico ministero, non sembrano disposti a difendere, anzi sembra stiano per mollare qualche loro compagno». «Quello di cui io, come cittadino, come liberale e come democratico che crede nello stato costituzionale delle libertà e nello stato di diritto e che vorrebbe credere nel "giusto processo secondo il diritto", e vorrebbe credere anche, ma non ci crede, che tutta la nostra magistratura sia indipendente, apolitica ed equilibrata, oggi ho grande paura — rileva Cossiga — è questo pericoloso intreccio tra manovre finanziarie e bancarie e magistratura, attraverso l'uso disinvolto delle indagini giudiziarie come strumento di pressione, con largo uso di minacce fatte trapelare attraverso la stampa o rivolte alla classe politica presente e sopratutto futura, per ottenere prestigiose cariche pubbliche, e con l'abuso delle intercettazioni telefoniche ed ambientali». «E tutto questo — ribadisce — avviene nella totale distrazione dei poteri costituzionali, e nell'assenza anche in questo campo del governo e del centrodestra, che forse spera che le disavventure giudiziarie di una parte della sinistra possano essere occasioni di fortuna per esse. E intanto — prosegue il senatore a vita — è un mulinello di nomine di ex membri dei governi prodiani a cariche bancarie fatte sgomberare dai precedenti titolari grazie alla disinvolta attività della magistratura! Ma per fare ciò — conclude — non sembra che all'attuale centrosinistra, non alla sinistra oggetto delle "attenzioni", anche giudiziarie, degli alleati, occorrerà poi fare alcuna legge Cirielli...».

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