«Incostituzionale la legge ex Cirielli»
Secondo quanto spiegato è la prima volta che viene rilevata, in un'aula di giustizia, una questione di presunta incostituzionalità per la ex Cirielli, entrata in vigore pochi giorni fa. A sollevare la questione è stato l'avvocato Eriberto Rosso, difensore di una donna accusata di circonvenzione di incapace per fatti risalenti al 1997, con processo avviato alla conclusione. Il legale ha rilevato che in base alla nuova normativa, che ha ridotto da 15 a 7 anni e mezzo la prescrizione per il reato di circonvenzione di incapace, l'imputata sarebbe non punibile. Trattandosi però di un processo con dibattimento già aperto, in base ad una norma transitoria della ex Cirielli, la riduzione dei tempi di prescrizione non è applicabile. Così l'avvocato Rosso ha sollevato questione di incostituzionalità per la violazione degli articoli 3 e 25 della Costituzione, spiegando che la normativa introduce una disparità di trattamento, è irragionevole e viola il principio della retroattività della legge penale più favorevole. L'avvocato ha anche rilevato dubbi generali sulla costituzionalità della ex Cirielli, sotto il profilo della soggettivazione della prescrizione, per la nuova disciplina per i recidivi e per la sostanziale abolizione di alcuni istituti dell'esecuzione. Una analoga eccezione di incostituzionalità della legge ex Cirielli, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 7 dicembre scorso, è stata inviata ieri alla Consulta dal giudice onorario della sezione distaccata di Scalea (Cosenza) del tribunale di Paola. Secondo il magistrato, Pietro Sommella «non è manifestamente infondata» la questione di costituzionalità presentata dall'avvocato Nicola Guerrera, difensore di una donna accusata di falsa testimonianza, in riferimento all'articolo 10 della legge, secondo il quale i più brevi termini di prescrizione «non si applicano ai processi in corso per i quali è già stato aperto il dibattimento».