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Val di Susa, bloccati i lavori di scavo

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Rafforzato il tavolo di coordinamento a Palazzo Chigi. Chiamparino: «Ora il ritorno alla normalità»

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Una lunga riunione tenuta a Palazzo Chigi ieri mattina è servita a prospettare un ritorno alla normalità nei territori piemontesi che nei giorni scorsi sono stati terreno fertile per scontri di ogni genere. Sotto la regia del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, si è raggiunta un'intesa in cinque punti, a partire dall'istituzionalizzazione di un tavolo permanente presso Palazzo Chigi, che sarà esteso al rappresentante del Coordinatore della Commissione Europea e alla Gronda di Torino. Al secondo punto c'è il rilancio e il potenziamento dell'Osservatorio - già istituito presso il ministero delle Infrastrutture ed esteso ai ministeri della Salute, dell'Ambiente e delle Politiche Comunitarie - aperto agli esperti delle diverse competenze e «affidato alla responsabilità di una personalità di alto prestigio e di riconosciuta competenza professionale». L'osservatorio servirà così per approfondire le questioni di carattere ambientale, sanitario ed economico. Gli altri tre punti sono invece «più operativi»: si è trovato l'accordo sul riconoscimento e il rispetto del sito già identificato con la contestuale consegna del cantiere alla società Ltf, ma al tempo stesso si darà avvio a una procedura straordinaria di Valutazione impatto ambientale (Via) per la galleria di prospezione di Venaus. Tuttavia - e questo è il quinto punto dell'intesa - «i lavori di scavo della galleria di prospezione inizieranno solo al termine di tale procedura e dopo che l'Osservatorio avrà presentato la sua relazione conclusiva al Tavolo di di Palazzo Chigi». I sindaci e i presidenti delle comunità montane della Val di Susa hanno accettato i cinque punti con riserva: oggi dovrebbero presentare il testo e votarlo. Ieri seduti a trattare nella sede del governo si trovavano parecchi esponenti politici: oltre a Letta c'erano il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini e i ministri dell'Interno Giuseppe Pisanu, delle Infrastrutture Pietro Lunardi, della Salute Francesco Storace, delle Politiche Comunitarie Giorgio La Malfa, oltre ai sottosegretari Luciano Gasperini, Roberto Tortoli e Mario Pescante. Dal Piemonte sono arrivati a Roma il prefetto di Torino Goffredo Sottile, il presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, quello della Provincia di Torino Antonio Saitta e il sindaco Sergio Chiamparino, oltre a una vasta rappresentanza di sindaci e presidenti delle comunità montane (tra questi il sindaco di Venaus Nilo Durbiano), che hanno potuto avere un faccia a faccia con il presidente delle Ferrovie Elio Catania e l'ad di Rfi Mauro Moretti. Per il ministro Pisanu quella raggiunta ieri è un'«intesa che consentirà di rasserenare gli animi e di ragionare sui problemi che restano aperti per trovare un soluzione che permetta di mandare avanti i lavori». Il sottosegretario ai Beni Culturali, Mario Pescante, che praticamente ha incassato una tregua in vista dei Giochi di Torino 2006, ha confermato che «per le Olimpiadi è un accordo soddisfacente, non so per l'Alta Velocità. Diciamo che continuiamo a sudare, freddo». Un'analisi dei tempi è arrivata dalla Bresso: «C'è una sospensione di fatto in attesa di consegnare i terreni, che saranno disponibili dopo la valutazione d'impatto ambientale. Inoltre i lavori a Venaus non partirebbero comunque prima di maggio perché solo allora arriverà la trivella necessaria agli scavi». Soddisfatto il sindaco di Torino Chiamparino: «Penso sia un risultato positivo, la premessa era naturalmente quella di un ritorno alla normalità e alla legalità. È un'intesa utile a tutti».

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