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Da Letta a Pininfarina pronti per la ribalta

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Sono organici nei partiti ma al momento si tengono fuori dalla mischia, lontano dalle discussioni su poltrone e candidature. Eppure si scaldano i muscoli perchè sanno che prima o poi saranno chiamati sulla scena magari come soluzione di riserva per uscire fuori da un impasse politico. Non sono volti ignoti giacchè la politica italiana è restia a ricambi generazionali veloci. Si tratta piuttosto di figure conosciute alla gran massa degli elettori ma che hanno vestito i panni dei conciliatori degli estremi, del terzo «comodo». È il caso di Enrico Letta, europarlamentare e responsabile economico della Margherita. Con ampie entrature in ambienti del Vaticano è guardato con interesse anche dalla Confindustria. È stato apprezzato il lavoro svolto quando ricoprì la carica di ministro dell'Industria e del Commercio con l'estero. Durante questo periodo ha tessuto rapporti con il mondo asiatico e in particolare con la Cina e dal momento che queste aree sono le nuove frontiere per il mondo imprenditoriale italiano, le sue relazioni potrebbero tornare utili. Di Letta si apprezza anche la moderazione dei toni e ora gli apprezzamenti che ha saputo conquistarsi a Bruxelles. Altro in ascesa è il Ds Pier Luigi Bersani che nei governi dell'Ulivo è stato prima ministro delle Attività Produttive e poi dei Trasporti. Anche Bersani come Letta è ben visto in ambienti imprenditoriali per il suo attivismo e soprattutto perchè non ha sposato in pieno la tesi della revisione della Legge Biagi. Il suo nome è stato fatto non solo per un ministero qualora l'Unione di prodi dovesse vincere le prossime elezioni, ma anche per un'eventuale sostituzione di Piero Fassino alla segreteria Ds in caso di promozione di questo nel governo. In questo caso garantirebbe una sorta di continuità con Fassino ma senza il rischio di una reggenza appiattita. Oltre ai politici in panchina ma pronti a essere ripescati al momento opportuno, ci sono anche industriali con la vocazione della politica o che la politica vorrebbe tirare per la giacca e metterli in gara per un ruolo. Non è passato inosservato l'intervento di Andrea Pininfarina alla Conferenza programmatica dei Ds a Firenze. Il vicepresidente della Confindustria ha teso la mano al programma diessino e ha chiesto al centrosinistra «di dare più credibilità al nostro Paese e di invertire la fase di declino». Strizza l'occhio ala sinistra Anna Maria Artoni, ex presidente dei giovani della Confindustria. In più occasioni è stata vista a convegni e incontri di Ds e Margherita e le sue simpatie per l'Unione di Prodi non sono un mistero..

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