Tremonti riscrive la Finanziaria

Un pacchetto poderoso con cui in pratica verrà riscritta la Finanziaria e che farebbe decadere anche gli emendamenti che sono usciti dalla Commissione Bilancio della Camera. L'obiettivo è di blindare la Manovra per rispondere alle richieste di Bruxelles e arrivare all'approvazione a Montecitorio il 15 dicembre e poi al via libera in Senato, più formale che altro, entro il 20 dicembre. Pertanto se questi sono gli intenti, gli spazi per le iniziative del Parlamento sulla Manovra sono molto ridotti. Il che vuol dire che la pornotax, su cui ha insistito anche ieri il relatore Daniela Santanchè e il condono locale difficilmente passeranno. Pure sulla controversa questione dei fondi risparmiati con il rinvio della riforma del Tfr al 2008, è stata trovata la quadratura. Bossi e il ministro Calderoli sono d'accordo nel destinare le risorse alla riduzione del deficit. Lo hanno detto chiaramente al vertice della Cdl. Sicchè l'imputatura di ieri del ministro del Welfare Roberto Maroni che insiste nel destinare i fondi al sociale (alle donne silenti e ai lavoratori invalidi), appare più come la melina di chi non vuole fare subito marcia indietro. Non è un caso che ieri Roberto Calderoli abbia precisato: «Il paletto della Lega è: nessuno osi toccare un euro, quei soldi devono sino all'ultimo centesimo finire nel contenimento del deficit». Dal Tesoro poi il viceministro all'Economia, Giuseppe Vegas precisa che «la decisione è già stata presa». Ovvero: i soldi risparmiati andranno a riduzione del deficit e non ad altre misure. Tremonti ha assicurato al Commissario Ue agli Affari Monetari Almunia che saranno rispettati gli impegni. Il che significa recuperare 0,4 punti di pil sul deficit 2006. E per centrare questo obiettivo oltre ai soldi della riforma del Tfr ci sono anche quelli che originariamente erano destinati al patto di Lisbona. Non solo. Il ministro del'Economia sta studiando un'altra stretta sugli enti locali sotto forma di blocco dell'aumento delle immobilizzazioni tecniche. Queste contengono gli investimenti immobiliari. Ma vediamo le misure che verrebbero inserite nel maxiemendamento. Sicuro un tetto per il reddito di chi potrà usufruire del bonus bebè. Il limite dovrebbe essere tra i 40.000 e 50.000 euro di reddito annui. Si eviterebbe così di indirizzare il beneficio ai meno bisognosi. Nel maxiemendamento dovrebbe trovar poi spazio il condono agricolo. La misura, inizialmente proposta da Antonio Azzollini (Fi) in Senato è stata successivamente sponsorizzata dal ministro Alemanno che ammette: ci sono ancora problemi di copertura e per i crediti già cartolarizzati. Ma gli uffici sono al lavoro ed entro lunedì si dovrebbe sapere se il condono verde sarà in Finanziaria. Sarebbe invece accantonata la pornotax (l'Iva al 20% su vendita e noleggio di materiale pornografico) anche se secondo il relatore, Daniela Santanchè, il gettito della misura sarebbe di circa 200 milioni. Questo nuovo gettito potrebbe essere destinato a misure di carattere sociale. La pornotax non incontra il favore di alcune parti del Governo: come Maroni che non la apprezza particolarmente. Il ministro Rocco Buttiglione chiede di ridimensionare alla Camera «i tagli anche ai settori dei libri e dei beni museali, verso cui c'è minore sensibilità che nei confronti della lirica e del cinema». L.D.P.