Santanchè: «Difenderò i miei emendamenti»
Daniela Santanchè, deputata di Alleanza nazionale e relatore della Finanziaria, rivendica l'importanza del lavoro svolto dalla Commissione Bilancio della Camera. Eppure con il maxiemendamento la regìa della Manovra economica torna nelle mani di Tremonti. Non teme di aver lavorato per trovarsi con un mucchio di mosche in mano? «Non credo che andrà così. Non ho nessuna notizia che il governo intenda annullare il lavoro del Parlamento con la presentazione del maxiemendamento. La Commissione Bilancio ha fatto un gran lavoro e la Manovra è uscita rafforzata. Io difenderò questo lavoro come credo anche il presidente della Commissione, Giorgetti». Ma il governo può decidere di non far rientrare nel maxiemendamento quanto avete decisio in Commissione, e allora che fate? «Una cosa non esclude l'altra. Un conto sono gli emendamenti votati in Commissione, un conto il maxiemendamento. Bisognerà vedere quali saranno le scelte del ministro Tremonti. Se non vengono introdotti commi soppressivi degli emendamenti passati in Commissione questi sopravvivono». Finora i relatori proponevano emendamenti di contorno alla Finanziaria ma lei ha puntato al cuore della Manovra sia con il concordato locale che con la pornotax. «I pilastri della Finaziaria sono l'emendamento sul patto di stabilità interno, quello sul controllo della spesa pubblica e quello sulle misure a sostegno delle famiglie. Non solo il bonus bebè ma anche le detrazioni per chi ha cura dei bambini come le baby sitter». Berlusconi vuole mettere un tetto al bonus bebè, lei che ne pensa? «D'accordo. In caso contrario c'è il rischio di venire accusati di fare un favore ai ricchi. Già sento le critiche dell'opposizione». L'opposizione si è fatta sentire anche su altri fronti, o no? «Non possono certo accusarci di aver fatto una Finanziaria elettorale. Abbiamo rispettato le richieste europee di diminuire il deficit. Questa è una Manovra di rigore». La sinistra sostiene che tagliando le spese agli enti locali vengono danneggiati i servizi? «L'opposizione è convinta che l'aumento della spesa pubblica è sinonimo di efficienza ma con la Finanziaria abbiamo fatto una razionalizzazione che non penalizza i servizi. Volevamo colpire gli sprechi». E siete sicuri di riuscirci? La Consulta vi ha sbarrato la strada dicendo che spetta all'autonomia degli enti locali decidere dove tagliare. «Sì, è vero. Ma noi abbiamo messo un tetto è questo è un gran risultato. Nel nostro Paese controllare la spesa pubblica è una sfida molto difficile e non per niente abbiamo un debito pubblico altissimo». La pornotax le sta molto a cuore. Come mai? «Non è una questione morale. Gli uffici della Camera hanno calcolato che potrebbe portare un gettito pari a 220 milioni e credo che in una condizione economica difficile per le famiglie sia giusto tassare prodotti non indispensabili». A che servirebbero questi soldi? «A coprire le detrazioni per le baby sitter e gli asili nido». Lei è la prima donna relatore di una Finanziaria. È un anticipo delle quote rosa? «Vorrei sottolineare che la prima donna relatore della Manovra è del centrodestra e di An. Questo ha un significato politico, o no?».