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«Farò il nonno Niente bis»

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Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, alla vigilia del suo compleanno (domani compirà 85 anni) non ci pensa proprio ad una eventuale rielezione al Quirinale. E lo dice con una battuta mentre inaugura l'Ospedale veterinario dell'Università di Lodi, città dove si è recato insieme alla signora Franca e dove è stato festeggiato calorosamente, prima di ripartire per Milano dove ha presenziato alla «prima» della Scala. Il fatto poi che cominci il semestre bianco non è motivo di preoccupazione per il capo dello Stato, anzi: «Per me non cambia niente, faccio fede all'impegno che ho preso fin dal giorno del mio giuramento: impegnarmi al massimo dal primo all'ultimo giorno del mio mandato». Poi, strappa l'applauso ai cittadini e alle autorità presenti, affermando che «gli affari devono andare sempre d'accordo con l'etica». Insomma, Ciampi non condivide il celebre motto secondo cui gli affari sono affari, infatti sottolinea che «Non dimentichiamo mai, oltre al rispetto della legge, che gli affari non sono al di là dell'etica. Il mondo delle imprese ha anche regole deontologiche da rispettare. Gli imprenditori dell'economia reale e finanziaria hanno responsabilità verso la società». Da Lodi, inoltre, il capo dello Stato ha replicato a chi, come ha fatto Carlo De Benedetti nei giorni scorsi con una intervista o come gli analisti dell'Economist, continuano a diagnosticare un'Italia ormai inesorabilmente sulla via del declino. Il capo dello Stato, al contrario di chi vede nero per l'economia italiana e prevede sventure, è molto ottimista e fiducioso verso le possibilità di ripresa del nostro paese, anche grazie ai giovani. «Non temete un declino che non ci sarà», ha replicato Ciampi, rivolgendosi proprio ai giovani, affermando che negli ultimi tempi è cresciuta la sua fiducia nelle capacità dell'Italia di ritrovare la via di uno sviluppo meno stentato. Resta molta strada da fare, servono politiche mirate, sforzi, tenacia, ma la lunga notte è passata, disse a ottobre ai cavalieri del lavoro, e l'industria italiana ha resistito all'onda d'urto della globalizzazione che ha rischiato di travolgerla. Ha resistito soprattutto grazie all'euro che è «la diga che ci ha protetto anche dalle ripercussioni di crisi di importanti imprese e dai loro riflessi». Nella sua visita a Lodi il presidente ha avuto anche modo di soffermarsi sulla situazione dei lavoratori della Ex Polenghi Lombardo, l'azienda anni fa acquisita dal gruppo Parmalat e che ora rischia la chiusura. Dopo la sua visita nella cittadina lombarda, il presidente è subito tornato a Milano dove, dopo un cambio d'abito si è recato alla Scala. Lì è stato accolto da un grido dalla platea: «Ciampi di nuovo presidente». Un invito che, come ha sottolineato lo stesso presidente, forse non sarà accolto. Al termine dell'inno nazionale Ciampi si è affacciato assieme alla moglie signora Franca dal palco reale del teatro, e ancora più forte si è levato tra il pubbico l'invito a proseguire nella sua carica ormai in scadenza. Ma il presidente è stato chiaro: preferisce fare il nonno. Infatti sua nipote Margherita si è appena sposata e ai coniufgi Ciampi le culle vuote non sono mai piaciute.

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