Berlusconi alla conquista dei «piccoli»
Non di alleati qualsiasi, ma di quei «piccoli» che potrebbero fare la differenza in una competizione elettorale che, secondo il Presidente del Consiglio, si deciderà «per un pugno di voti». Così in questi giorni il premier ha reso più stringente il suo pressing. Dopo gli di incontri di martedì con Alessandra Mussolini e Gianni De Michelis, ieri è ripresa la girandola di colloqui a Palazzo Grazioli per verificare le possibilità di trovare punti di convergenza concreti con quelle forze politiche che non intendono «guardare a sinistra». Già in mattinata, a fare capolino alla residenza romana del premier sono stati il leader della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi, e quello del Movimento per le Autonomie, Raffaele Lombardo. Poco più tardi è stata ricevuta Stefania Craxi e nel pomeriggio la socialista Chiara Moroni e l'ex europarlamentare di An, Franz Turchi. Ma contatti si registrano anche con il presidente del Movimento Idea Sociale, Pino Rauti. A fare da trade-union tra le esigenze dei micro-partiti e la strategia di Berlusconi, il vice presidente di Forza Italia Carlo Vizzini: «Siamo ancora in una fase di ricognizione - ha spiegato ieri l'esponente azzurro - ma i segnali mi sembrano molto positivi. Intanto accompagniamo l'iter della legge elettorale. Una volta approvata, entreremo in un fase più operativa». Da Forza Italia quindi, si registra la massima apertura verso le richieste delle forze che potrebbero candidarsi ad entrare nella Cdl. Intanto dai diretti interessati arrivano risposte positive. Secondo Alessandra Mussolini, leader di Alternativa Sociale, «al momento le possibilità di trovare un accordo con la Casa delle Libertà sono superiori al 50%». «Berlusconi - ha spiegato la Mussolini in un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it - è fermamente intenzionato ad allargare la Cdl. Con lui abbiamo anche parlato delle grandi città e dei temi sociali che a noi interessano. Poi vedremo come andrà». Non si sbilancia invece Stefania Craxi, che uscendo da Palazzo Grazioli dopo un lungo colloquio con il premier, si è limitata a dire: «Io faccio una battaglia e la faccio con chi mi appoggia e mi lascia libera». Positivo invece il giudizio di Gianfranco Rotondi anche se l'accordo tra la Nuova Dc e la Cdl resta subordinato ad alcune risposte che il premier deve dare. Se così non fosse Rotondi ha già fatto sapere che andrà avanti con l'ipotesi di una lista assieme al Nuovo Psi a cui chiederà di uscire dal Governo. In serata, però, dopo il vertice di maggioranza, il premier ha compiuto un'ulteriore apertura nei confronti di Rotondi annunciando che tutti i leader della Cdl sono d'accordo sulla possibilità di trovare un'intesa con la Dc. Così fosse, anche il Nuovo Psi di Gianni De Michelis continuerà a essere della partita. Era stato il segretario socialista, infatti, a confermare l'ipotesi di una lista Dc - Nuovo Psi, aperta al MpA di Lombardo.