È morta a Roma la vedova Pertini
Era nata a Torino il 14 giugno 1921 e, durante la Resistenza, aveva operato come staffetta partigiana prima a Torino, poi nelle Marche dove venne arrestata dalle SS nel corso di un rastrellamento. Riuscì ad evadere e si spostò a Roma e poi a Milano dove, nel 1944, conobbe Sandro Pertini. La Voltolina e Pertini si sposarono nel 1946, l'8 giugno, cioè pochi giorni dopo il referendum che diede vita alla Repubblica Italiana. Sportiva e abituata ad una vita molto attiva, Carla Voltolina, dopo l'elezione di Pertini alla Presidenza della Repubblica, fu una first-lady discretissima, con un ruolo poco ufficiale, salvaguardando gelosamente la sua vita privata. Quando l'etichetta del Quirinale la opprimeva, le teneva lontano il marito Sandro Pertini e la casa di piazza di Trevi non bastava più come rifugio, per Carla Voltolina l'unica fuga possibile dall'ufficialità era Firenze. Era la fine degli anni '70 quando cominciano le sue assidue frequentazioni nel capoluogo toscano. A Firenze Carla Voltolina si recava due-tre giorni alla settimana ospite di amici fidati, mescolata alla gente comune e con gli orari scanditi da un impegno: l'assistenza ai malati come volontaria del pronto soccorso psichiatrico dell'ospedale di Santa Maria Nuova. Attiva fino all'ultimo, nell'aprile del 2004, la Voltolina partecipò in prima fila al congresso dello Sdi. A febbraio di quest'anno, tre minuti di applausi accolsero il suo ingresso al Congresso dei Ds. La sua ultima apparizione in pubblico il 17 novembre, accanto al presidente Ciampi, a Montecitorio, nel corso di una cerimonia per scoprire un busto in bronzo dedicato a Pertini, nella sala della Lupa.