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«Cei schierata con la sinistra

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Non so come farà ad esprimersi contro i Pacs»

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È quanto ha affermato il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. «Non c'è dubbio — ha detto Cossiga — che in base alla dottrina più recente come enunciata in un famoso documento di modifica del codice di diritto canonico da Giovanni Paolo II e firmato anche dall'allora prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede cardinal Ratzinger, a questo pronunziamento del Papa si deve da parte di tutti i cattolici un assenso leale e coerente almeno nel foro esterno». «Secondo gli insegnamenti e le direttive della Congregazione per la Dottrina della fede contenuti nella "Nota dottrinale sulla posizione dei cattolici rispetto all'impegno politico" — dice ancora Cossiga — sarebbe fatto divieto ai cattolici di propugnare sul piano del pensiero e dell'azione politica e ancor di più appoggiare nelle sedi istituzionali l'introduzione di tale disciplina. E sarebbe di più fatto divieto ai cattolici di sostenere o appoggiare candidati e liste che propugnino programmi nei quali sia contenuta siffatta proposta». Tuttavia, Cossiga precisa che «Queste norme generali abbisognano certamente perché siano conosciute e diventino vincolanti per i cattolici di una pronuncia della Cei». E qui, per Cossiga ci sarà un problema: «Non credo che la Cei sia in grado di dare questo indirizzo poiché si rischierebbe un fenomeno di disobbedienza di massa. Perché è ben noto che la stragrande maggioranza dei movimenti cattolici, dei cattolici militanti, molti religiosi e non pochi Vescovi sono nettamente schierati a sostegno di Romano Prodi e della sua Unione. E questo perché tali soggetti ritengono che la sua politica sia sul piano della socialità e della pace più conforme delle altre agli insegnamenti della Chiesa».

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